Mello (Sondrio), i cittadini della zona e il sindaco continuano a cercare Francesca Tarca, la mamma di 33 anni della quale si sono perse le tracce
Alcune decine di cittadini della zona, con in testa il sindaco di Mello (Sondrio) Fabrizio Bonetti, continuano a cercare Francesca Tarca, la mamma di 33 anni della quale si sono perse le tracce lunedì mattina. La squadra ha raggiunto Gravedona (Como), ma anche questa giornata si è conclusa senza esiti. La giovane, lasciata la figlioletta di 3 anni alla madre, ha detto che sarebbe rientrata per l'ora di pranzo da Lecco, ma non è più tornata.
Ha riferito che si sarebbe recata nella cittadina del lago con un'amica per fare alcuni acquisti. In realtà non aveva alcun appuntamento e a quanto pare non sarebbe neanche andata a Lecco. La sua Fiat Punto nera è stata ritrovata mercoledì vicino alla piscina comunale di Gravedona e lì, da subito, si sono concentrate le ricerche.
Le indagini sono direttamente seguite dai carabinieri della Compagnia di Chiavenna (Sondrio), ai quali si erano rivolti i familiari per denunciare la scomparsa, ora affiancati dai colleghi di Menaggio (Como). I sub dei vigili del fuoco e della guardia di finanza hanno scandagliato per l'intera giornata le acque del lago, mentre i volontari, giunti da Mello, si sono concentrati in prevalenza lungo le sponde di un vicino torrente che si immette nel Lario.
Con il passare delle ore, prende sempre più corpo l'ipotesi investigativa che la ragazza, magari in virtù di alcuni dissapori nati di recente in famiglia, possa avere attuato un gesto disperato, ipotesi alla quale invece gli amici e il marito Alessandro Secchi non vogliono assolutamente credere, propendendo invece per un momentaneo allontanamento volontario.
Da qui l'appello, anche attraverso un grande striscione rivolto a Francesca: "Torna a casa. Ti aspetta la tua bambina". I carabinieri, in ogni caso, alla luce degli elementi sinora raccolti, scartano altre ipotesi, come quella dell'omicidio. Il telefonino della mamma 33enne, dal momento del ritrovamento della vettura, risulta agganciato a una cella della zona di Gravedona.