Roma, ufficializzata la cifra del risarcimento dopo l'accordo con il Pertini dove Stefano morì. Il legale dei familiari: "L'obiettivo è una giustizia a 360 gradi"
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La famiglia di Stefano Cucchi sarà risarcita con un milione e 340mila euro. E' questa la cifra concordata tra l'ospedale Pertini di Roma, dove il giovane morì quattro anni fa, e i familiari per il danno dovuto alla morte di Stefano. La cifra è stata ufficializzata dopo le indiscrezioni che erano state diffuse in seguito alla notizia dell'accordo raggiunto tra le parti.
L'intesa ospedale-famiglia porterà una conseguenza importante nel processo d'appello che sarà fissato nei primi mesi del prossimo anno: la famiglia Cucchi (padre, madre, sorella e nipoti di Stefano), infatti, non sarà presente come parte civile nei confronti di medici (gli unici condannati, cinque su sei per omicidio colposo) e infermieri, mentre contesterà la sentenza di assoluzione emessa nei confronti degli agenti della polizia penitenziaria.
Legale famiglia Cucchi: "L'obiettivo è una giustizia a 360 gradi" - "Il risarcimento è limitato esclusivamente alla responsabilità sanitaria. L'obiettivo della famiglia è quello di avere giustizia non a metà, ma a 360 gradi. Per questo, andremo in appello anche e soprattutto sulla posizione degli agenti per i quali con soddisfazione la Procura generale ha chiesto alla Corte d'assise d'appello un giudizio completo e non limitato". E' il commento di Fabio Anselmo, legale della famiglia Cucchi.
Anche la procura generale propone l'appello contro la sentenza di primo grado - Anche la procura generale, in aggiunta ai pm, ha proposto appello contro la sentenza con la quale il 5 giugno la Corte d'assise di Roma ha condannato per omicidio colposo (e non per abbandono d'incapace come chiesto dall'accusa) 5 dei 6 medici imputati (un sesto e' stato condannato per falso ideologico), mandando assolti 3 infermieri e 3 agenti della penitenziaria, nel processo per la morte di Stefano Cucchi, deceduto quattro anni fa durante il ricovero in ospedale una settimana dopo il suo arresto per droga.