L'INTERROGATORIO

Baby prostitute: "Ci vendevamo per poterci comprare cose griffate"

L'interrogatorio alle studentesse dei Parioli coinvolte nello scandalo di prostituzione minorile. Le ragazzine riconoscono in foto clienti e sfruttatori

07 Nov 2013 - 10:28
 ©  Afp

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Si prostituivano per potersi "comprare cose griffate", ma anche, tra le altre cose, sniffare la coca. Lo hanno raccontato ai magistrati le due ragazzine, di 14 e 15 anni, coinvolte nel giro di prostituzione minorile durante l'interrogatorio. Le due amiche del cuore hanno riconosciuto sfruttatori e clienti tra le foto mostrate in procura. E c'è chi, tra gli uomini che le cercavano, ha avuto rapporti sessuali nonostante sapesse che sono minorenni.

Il giro di inizio - Tutto è iniziato attraverso annunci in Rete, scrive Il Messaggero. Poi è arrivato Mirko Ieni, lui era il magnaccia, quello che organizzava gli appuntamenti e le accompagnava. A parlare è la più piccola delle due. "Tutto è iniziato quasi per caso, un giorno ci siamo collegate su una bacheca di annunci e incontri per trovare dei lavoretti ed essere indipendenti", racconta.

"Abbiamo incominciato insieme perché io avevo paura" - Le due ragazzine le prime volte lavoravano insieme perché la più piccola aveva paura. Prendevano "200 euro per i soli preliminari o 300 per un rapporto completo". E' sempre la 14enne a raccontare ai magistrati. "Piano piano poi ho iniziato a lavorare da sola, prendevo 100 o 150 euro, finché Mirko, che era un nostro cliente, non è diventato il nostro protettore", dice. Con lui la giovane incomincia a lavorare ogni giorno e ad avere due incontri in 24 ore. Lui si prendeva la metà di quanto guadagnavano.

Le cose firmate - Le due ragazzine hanno poi confessato che desideravano poter essere indipendenti. La più piccola con i soldi che guadagnava aiutava la mamma in casa. Che prendeva il denaro anche se la rimproverava. "Pensava che spacciavo, mi rimproverava ma alla fine li prendeva perché ne avevamo bisogno", afferma. 

La droga -
"E' vero che ho offerto droga alla mia amica, era lei che voleva farlo da tempo", spiega la 15enne. A volte i clienti o gli intermediari pagavano le prestazioni anche solo con la coca. 

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