Sconcertanti le intercettazioni delle telefonate. La donna propone alla figlia di ritirarla da scuola perché non trovava il tempo per i "clienti"
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Sapeva tutto, la mamma, dei giri di prostituzione della figlia. E non era per niente preoccupata, anzi. Quello che le premeva era che la ragazzina "lavorasse" il più possibile per portarle i soldi che le servivano per spettacoli e altre spese voluttuarie. E' la sconcertante realtà che emerge dalle conversazioni intercettate sul telefono della "baby squillo" più giovane coinvolta nel giro di prostituzione ai Parioli, a Roma.
La mamma chiede alla figlia di lavorare "perché io sto a corto, dobbiamo recupera'", come riporta il "Corriere della Sera". E a nulla valgono i tentativi di giustificarsi della ragazzina: "Sto male e già ho detto". La donna insiste e lei: "Mo' vedo che posso fà. Comunque pure se, eh... comincio tardi... cioè oggi ma veramente sto male.... domani dopo scuola si vede, dai". E ancora, si sente la mamma chiedere alla ragazzina di andare a ritirare il biglietto per uno spettacolo. La sua preoccupazione non è per la figlia che non ha tempo di studiare, per le ore "rubate" dallo studio ai clienti.
"Mi ha chiamato la professoressa di latino. Voleva sapere perché non stai andando. Gli ho detto che non si sente bene. Mi ha detto: pensa che domani verrà a scuola? Cosa hai intenzione di fare? Dimmelo perché se no... ci prendiamo in giro. Andiamo dagli insegnanti e glielo diciamo". E la figlia: "Ma io voglio andarci a scuola. E' che non ci ho tempo per fare i compiti".
E quando la ragazzina dice che dopo i compiti è stanca per andare da Mimmi (uno degli sfruttatori che metteva a disposizione l'appartamento), la signora replica così: "Allora devi fare una scelta: puoi alternare i giorni. Qui una soluzione bisogna trovarla, se no ti ritiro". E la figlia: "Non mi puoi ritirare mamma non ci ho 16 anni. Ci voglio andare".
Ma la mamma non si perde d'animo e invita la ragazzina a "organizzarsi" meglio: "E allora fai una cosa scusami... Allora c'è la possibilità di stare a scuola, studiare due ore così stati già là...".
La donna è stata arrestata e con lei altre quattro persone. Una di queste, Michael Mario De Quattro, commerciante, è accusato di aver prodotto materiale pedopornografico per aver filmato rapporti sessuali con una delle due ragazzine ricattandola e chiedendole 1.500 euro per non rendere pubblico il video. Lui nega e dice che non sapveva che fosse minorenne la ragazza con cui aveva avuto rapporti sessuali".
Nell'indagine spunta però la pista della pedofilia. Venti i clienti identificati e indagati, diversi i computer sequestrati. Si sospetta che le ragazzine siano state sfruttate anche per filmini pornografici.