"Le tangenti creano dipendenza. Chi le pratica dà ai figli pane sporco"
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Papa Francesco ha dedicato la sua omelia a Santa Marta a un lungo appello contro i guadagni da "corruzione". Chi "pratica le tangenti - ha detto il Pontefice - ha perso la dignità e dà ai figli pane sporco". Papa Bergoglio ha quindi rivolto una preghiera "perché il Signore cambi il cuore di questi devoti della dea tangente".
"La dea tangente toglie dignità" - Il Papa ha pregato per i tanti giovani che ricevono dai genitori "pane sporco", guadagno frutto di tangenti e corruzione, e hanno fame di dignità perché il lavoro disonesto toglie la dignità. La parabola dell'amministratore disonesto, riferisce la Radio Vaticana, ha dato lo spunto al Papa per parlare "dello spirito del mondo, della mondanità", di "come agisce questa mondanità e quanto pericolosa sia". Gesu' "pregava il Padre perché i suoi discepoli non cadessero nella mondanita'". "E' il nemico".
"La corruzione crea dipendenza" - L'abitudine alle tangenti, ha affermato il Pontefice, diventa una dipendenza. Ma se c'è una "furbizia mondana", ha proseguito papa Francesco, c'è anche una "furbizia cristiana, di fare le cose un po' svelte... non con lo spirito del mondo", ma onestamente. E' ciò che dice Gesù quando invita ad essere astuti come i serpenti e semplici come colombe: mettere insieme queste due dimensioni, ha sottolineato, "è una grazia dello Spirito Santo", un dono che dobbiamo chiedere.
"La dignità viene dal lavoro onesto" - Infine, papa Francesco ha concluso con un appello: "Pregate perché il Signore cambi il cuore di questi devoti della dea tangente e se ne accorgano che la dignità viene dal lavoro degno, dal lavoro onesto, dal lavoro di ogni giorno e non da queste strade più facili che alla fine ti tolgono tutto". "E poi finirei - ha aggiunto - come quell'altro del Vangelo che aveva tanti granai, tanti silos ripieni e non sapeva che farne: 'Questa notte dovrai morire', ha detto il Signore. Questa povera gente che ha perso la dignità nella pratica delle tangenti soltanto porta con sé non il denaro che ha guadagnato, ma la mancanza di dignità! Preghiamo per loro!".