Parla a Matrix un compagno di scuola: "Erano sempre piene di soldi"
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"Nel quartiere c'erano molti sospetti: io ne sono al corrente da maggio, sapevo che si prostituivano". Lo ha detto a Matrix un compagno di scuola delle due ragazzine di 14 e 15 anni finite in un giro di prostituzione minorile a Roma. "Avevano sempre soldi, sempre cocaina appresso, che qui è diffusissima. Ogni tanto sparivano per intere giornate e non sapevamo dove fossero, quindi un po' di sospetti li avevamo".
"Vestiti, locali, sentirsi belle, ricche". A questo servivano i soldi secondo il giovane. "Vivevano in un quartiere pieno di ricchezza e loro due non avevano tanti soldi. Forse da là è iniziato tutto". Solo una sorpresa: "Non sapevo della mamma che le costringeva, pensavo fosse una cosa stupida che stavano facendo".
Le due ragazzine, secondo il compagno di scuola, non ne parlavano tanto: "Evitavamo molto il discorso. Hanno ammesso, ma non si sono dilungate, non volevano farci sapere, forse si vergognavano, forse c'era qualcosa sotto, non lo so". "Degli adulti (coinvolti) non sapevamo niente, non sapeva niente nessuno. Sapevo che, magari per gioco, facevano qualche giochetto in qualche bagno di discoteca o cose del genere e poi andando avanti probabilmente la mamma della più piccola è venuta a scoprirlo e gli ha detto di farlo".
Il ragazzo parla di una delle due ragazzine. "Molto solare, molto tranquilla, comunque le piaceva divertirsi era estremamente popolare nel quartiere. Poi questa loro amicizia in realtà, andando avanti nell'ultimo periodo è diventata distruttiva. Si stavano distruggendo da sole, tra droga e serate fuori, non andavano a scuola, non studiavano... Poi è iniziato tutto questo e secondo me la situazione le è scappata di mano".