Un conto da capogiro per far brillare la "vela" dell'Angelo. Il governatore Zaia dà battaglia alle "strutture-mausoleo": "Basta sprechi"
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Per bella è bella, la grande vetrata a vela dell'ospedale dell'Angelo a Mestre. Peccato che tenerla pulita, con tutte quelle pareti a specchio, costi un occhio: bisogna chiamare rocciatori francesi che quei vetri li fanno brillare passandoci sopra con le ventose. Fatti due conti, 270mila euro in cinque anni. Un'enormità, denuncia il governatore della Regione Veneto Luca Zaia, che dice: "Molto meglio usare quei soldi per investire in cure".
A procurare gli scalatori, racconta il Corriere del Veneto, è la società "Air process Méditerranée", che mette i suoi uomini a disposizione della Sodexo, la multinazionale che gestisce le pulizie del polo ospedaliero di Mestre. Sono professionisti che di mestiere fanno brillare grattacieli e aeroporti. Lavorano a turni di dieci per dieci giorni e, con corde e ventose, vanno su e giù per i 7mila metri quadrati della vela di vetro.
Prima si passa un rullo di detersivo, poi un tergivetro per far brillare le superfici. Un intervento che costa 30mila euro, e che è stato effettuato per tre volte l'anno dal 2009, una sola volta dal 2011. Facendo i conti, solo per pulire i vetri dal 2009 a oggi sono stati spesi 270mila euro. Vanno aggiunti anche altri 16mila metri quadrati di finestre a specchio delle stanze di ospedale. Insomma, una bella spesa, tutta a carico di "Veneta Sanitaria", come dice l'Usl di Venezia.
"Nel quadro della revisione degli accordi sul project financing, in atto a Venezia - dicono i dirigenti dell'azienda sanitaria - sta comunque per essere ridiscusso anche questo costo, nell'ottica di un complessivo sforzo di contenimento delle uscite". Sempre l'Usl veneziana precisa che le operazioni di pulizia sono state ridotte con il passare del tempo. Ma secondo Zaia quelle spese sono comunque uno spreco.
E il governatore ha iniziato la sua battaglia contro gli "ospedali-mausoleo difficilmente gestibili". Secondo Zaia "è ora di abbandonare i progetti di edilizia ospedaliera che comportano sprechi inaccettabili. Grandi hall, spazi commerciali, vetrate dell'Angelo, che dobbiamo pulire con i rocciatori. Gli edifici pubblici devono essere semplici e fruibili". L'inutile abbellimento architettonico, dice, in un appalto vale tra il 25 e il 30%. "Quei soldi sarebbe meglio spenderli per acquistare macchinari e alta tecnologia, indispensabili a curare i cittadini".