Il patron della famiglia era ai domiciliari dal 17 luglio e avrà l'obbligo di firma. Stesso provvedimento per i manager Marchionni e Talarico
© Ansa
Salvatore Ligresti torna libero. La quarta sezione penale del Tribunale di Torino ha revocato i domiciliari all'imprenditore, che è accusato di falso in bilancio e aggiotaggio nell'ambito dell'inchiesta Fonsai. A Ligresti è stato imposto l'obbligo di firma, era finito ai domiciliari lo scorso 17 luglio. Il provvedimento riguarda anche Antonio Talarico e Faust Marchionni, rispettivamente ex vicepresidente ed ex amministratore delegato di Fonsai.
Ligresti era stato arrestato, e subito messo ai domiciliari, lo scorso 17 luglio nell'ambito dell'inchiesta della procura di Torino su un presunto "trucco di bilancio" - la sottovalutazione della voce "riserva sinistri" - che per l'accusa avrebbe consentito ai Ligresti di intascare illecitamente dividenti per duecento milioni di euro.
Il processo è iniziato a Torino lo scorso 4 dicembre con le richieste di costituzione di parte civile. Oltre a Salvatore Ligresti, sono imputati con il rito abbreviato anche gli ex manager Emanuele Erbetta, Antonio Talarico e Fausto Marchionni, quest'ultimo tornato in libertà nei giorni scorsi.
"Siamo soddisfatti, anche se l'obbligo di firma rappresenta ancora una limitazione della libertà del mio assistito". Così Gianluigi Tizzoni, difensore di Salvatore Ligresti, ha commentato la decisione del tribunale di Torino. "Il mio cliente - aggiunge Tizzoni - non si è mai sottratto alla giustizia per cui confidiamo che presto venga revocato anche l'obbligo di firma".