SEQUESTRATI BENI PER 14 MILIONI

Tangenti, 26 arresti in quattro regioni In manette un sindaco del Milanese

Operazione della guardia di finanza nell'ambito di un'inchiesta su appalti pubblici truccati e mazzette. Arrestati anche il primo cittadino di Pioltello e il vicesindaco di Frosinone

11 Dic 2013 - 13:02
 © Ansa

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I militari della guardia di finanza di Milano e Monza hanno arrestato 26 persone, 14 in carcere e 12 ai domiciliari, nell'ambito di un'inchiesta della procura di Monza con al centro appalti pubblici truccati e tangenti a politici e amministratori locali. L'operazione in corso dall'alba tra Lombardia, Piemonte, Lazio e Puglia. Tra le persone coinvolte anche il sindaco di Pioltello, nel Milanese, e il vicesindaco di Frosinone, Fulvio De Santis.

Oltre a De Santis e al sindaco di Pioltello, Antonio Concas, sono finiti, tra gli altri, in carcere un assessore del comune pugliese di Andria, Francesco Lotito, due funzionari del servizio idrico integrato di Metropolitana Milanese, Riccardo Zanella e Vincenzo Dodaro (in pensione), e la dirigente del settore ambiente del Comune di Monza, Gabriella Di Giuseppe. Il gip Claudio Tranquillo ha invece posto ai domiciliari 12 persone tra cui l'ex assessore monzese Giovanni Antonicelli (già finito in carcere lo scorso marzo e poi rimesso in libertà) e l'ex presidente di Brianzacque Oronzo Raho.

Le persone coinvolte, alle quali se ne aggiungono 15 raggiunte dall'obbligo di dimora, sono accusate di corruzione, turbativa d'asta, truffa aggravata ai danni di un ente pubblico ed emissione di fatture false. L'inchiesta, denominata "Clean city", è nata in seguito all'indagine "Briantenopea" che nel marzo scorso aveva portato a 37 arresti. I finanzieri impegnati nell'operazione, oltre duecento, sono intervenuti anche in numerose filiali di banche e conservatorie immobiliari per sequestrare conti correnti, titoli ed immobili, per un valore di circa 14 milioni di euro.

Attraverso il pagamento di tangenti a politici locali e funzionari pubblici che, in cambio, si sarebbero adoperati direttamente e indirettamente per manipolare le procedure delle gare d'appalto, società si sarebbero garantite appalti per oltre 260 milioni di euro. Al centro dell'indagine c'è la Sangalli Giancarlo, società attiva in tutta Italia nel settore della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti e dei servizi ambientali: il titolare è finito ai domiciliari mentre i due figli in carcere. Tra gli appalti finiti nel mirino degli inquirenti quelli per la raccolta dei rifiuti dei comuni di Monza, di Andria, di Canosa, di Frosinone (non ancora assegnato) e per la pulizia di spurghi, manutenzione tombini assegnati tra il 2002 e il 2012 alla metropolitana milanese.

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