Per l'imprenditore un calvario lungo sei processi durati in totale 26 anni
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L'editore Angelo Rizzoli, imprenditore ed ex produttore cinematografico coinvolto in numerose vicende giudiziarie, è morto a Roma. A dare la notizia è stata la moglie Melania. Rizzoli era ricoverato al Policlinico.
Nato a Como nel 1943, era figlio di Andrea Rizzoli, presidente dell'omonima casa editrice, che negli anni Settanta era il primo gruppo editoriale italiano. A 23 anni si laureò in Scienze politiche all'Università di Pavia e quindi ottenne la specializzazione in Media and communications alla Columbia University di New York. Nel 1971 "Angelone", così chiamato per la sua stazza imponente e per distinguerlo dal celebre nonno (morto l'anno precedente), entrò nel Consiglio di amministrazione dell'azienda di famiglia. Il 12 luglio 1974 il padre Andrea decise di rafforzare la casa editrice acquistando il primo quotidiano italiano, il Corriere della Sera, realizzando il proprio sogno imprenditoriale ma cominciando a fare i conti anche con un enorme indebitamento.
Proprio alla fine degli anni Settanta Angelo fu arrestato per un'altra storia di bancarotta ma venne prosciolto dalla Cassazione. Al termine di una lunga vicenda giudiziaria (sei processi lunghi in totale 26 anni), Angelo Rizzoli, che aveva sposato in prime nozze l'attrice Eleonora Giorgi, ha ottenuto sei assoluzioni definitive con formula piena. Sei mesi dopo l'uscita dal carcere iniziò anche la causa di separazione con la Giorgi, per "incompatibilità della vita in comune". Nei mesi successivi Eleonora Giorgi chiese la metà del patrimonio del marito, valutabile in 400 miliardi di lire, ottenendone 10.
Dopo un lungo periodo di silenzio, negli anni Novanta Rizzoli riprese l'attività come produttore cinematografico e televisivo: tra le sue produzioni, "Padre Pio" con Sergio Castellitto, "Incompreso", "Cuore", "La guerra è finita" e "Le ali della libertà" con Sabrina Ferilli.
"Mio marito era malato, ma questa vicenda giudiziaria gli ha spezzato il cuore, lo ha sfinito", ha commentato la moglie, Melania de Nichilo, riferendosi all'accusa di bancarotta per un crac da 30 milioni di euro.