Tre mesi di reclusione e cento euro di multa a Simone di Stefano. Il giudice ne ha già disposto la scarcerazione. I suoi legali: "E' stato solo un atto dimostrativo"
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Il vicepresidente di Casapound, Simone Di Stefano, è stato condannato a tre mesi di reclusione e al pagamento di una multa di cento euro per il furto della bandiera dell'Ue. Il militante sabato aveva partecipato, con un centinaio di manifestanti di estrema destra, a un blitz davanti alla sede dell'Unione europea nel centro di Roma. Il giudice ha convalidato l'arresto disponendo la sua scarcerazione e stabilendo l'obbligo di firma bisettimanale.
Armato di una scala prelevata da un'auto, Di Stefano aveva tentato di sostituire la bandiera con un Tricolore. Il vicepresidente di Casapound era accusato di furto aggravato. L'auto e la scala erano state sequestrate.
Di Stefano: "Bandiera Ue senza valore" - La bandiera dell'Unione Europea "non ha assolutamente alcun valore spirituale perché rappresenta una costruzione tecnico-finanziaria che si basa sullo schiavismo dei popoli europei". Così Di Stefano, lasciando piazzale Clodio dopo la condanna, ha commentato quanto accaduto.
I legali: "Solo un atto dimostrativo" - "Quello di Simone Di Stefano è un atto dimostrativo legato al movimento 9 dicembre dei Forconi". Lo ha detto l'avvocato Domenico Di Tullio, difensore del vicepresidente di Casapound. "Il giudice ha riconosciuto nella sua sentenza alcune attenuanti compresa quella del risarcimento in quanto - spiega il penalista - la bandiera della Ue è stata restituita circa venti minuti dopo il blitz".