Nel nuovo filone delle indagini, sarebbero sotto esame circa 30 partite disputate nel 2011 e nel 2013, tra cui alcuni match di serie A con Juventus, Inter e Milan. Quattro gli arresti, in carcere anche i due "Mister X"
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Spuntano nomi di primo piano nelle nuove indagini contro le scommesse clandestine nel calcio. Venti persone indagate, tra cui l'ex giocatore del Milan, Gennaro Gattuso, e l'ex della Lazio, Cristian Brocchi, per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva. Agli arresti Salvatore Spadaro e Francesco Bazzani, identificati dai calciatori come "Mister X". Perquisizioni a Milano, Bologna, Rimini e Messina.
I provvedimenti, richiesti dalla procura di Cremona, sono relativi all'ultima fase dell'inchiesta "Last Bet", partita a giugno del 2010, che ha già portato in carcere decine di giocatori ed ex giocatori anche di serie A, tra cui Beppe Signori, Cristiano Doni e Stefano Mauri.
Gli altri nomi dell'inchiesta - Oltre a Ringhio Gattuso e Cristian Brocchi, sono finiti sul registro degli indagati Claudio Bellucci, ex giocatore di Modena, Napoli, Bologna e Sampdoria, attualmente allenatore giovanile; Davide Bombardini, ex di Roma, Bologna, Atalanta e Albinoleffe; Leonardo Colucci, ex di Modena e Bologna attualmente allenatore giovanile; Lorenzo D'Anna, ex del Chievo oggi allenatore giovanile; Nicola Mingazzini, ex di Bologna e Albinoleffe, attualmente al Pisa; Claudio Terzi, giocatore del Siena; Samuele Olivi, ex di Salernitana, Piacenza e Pescara oggi al Grosseto; Fabrizio Grillo, giocatore del Siena.
Gip: "Rischio di manipolazione dei tornei in corso" - Le partite che propongono Francesco Bazzani e Salvatore Spadaro, i due Mister X dell'inchiesta cremonese sul calciosommesse, ''riguardano prevalentemente la serie A, e cioè gli incontri più importanti, quelli che hanno consentito i maggiori lucri, quelli per i quali maggiormente è emersa l'assoluta 'chiusura' dei calciatori''. Lo annota il gip di Cremona Guido Salvini nell'ordinanza che li ha portati in carcere.
Venti persone indagate -Venti le persone indagate, tra cui calciatori ed ex giocatori. Brocchi e Gattuso, secondo l'accusa, erano in contatto con due degli arrestati. In particolare Francesco Bazzani detto "Civ" in un'occasione si era introdotto nel centro sportivo di Milanello, dove si allena il Milan, e aveva inviato messaggi allo stesso Gattuso. E' accaduto nel febbraio del 2012 quando si erano svolte partite di Milan, Lazio e Juventus sulle quali Bazzani avrebbe cercato di influire.
Sotto esame 30 partite - Nel nuovo filone delle scommesse, sarebbero sotto esame circa 30 partite giocate nel 2011 e nel 2013, disputate la maggior parte nelle categorie inferiori. Sotto osservazione, però, anche alcune gare di serie A, tra cui match di Juventus, Inter, Milan, Lazio, Cagliari, Palermo e Udinese.
Arrestati i due "Mister X" - Spadaro e Bazzani, nel corso delle precedenti fasi dell'inchiesta, erano stati identificati dai calciatori coinvolti come "Mister X". Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, erano il collegamento tra il mondo delle scommesse clandestine e i giocatori e le società di calcio.
La rete degli arrestati - Spadaro, secondo l'accusa, sarebbe legato al giro dei "bolognesi" di Giuseppe Signori, mentre Francesco Bazzani avrebbe avuto collegamenti sia con i commercialisti dell'ex bomber della Nazionale, Bruni e Giannone (entrambi finiti in carcere in una delle precedenti fasi dell'inchiesta), sia con Almir Gegic, uno dei leader del gruppo degli zingari.
Le altre due ordinanze di custodia cautelare sono state emesse nei confronti di Cosimo Rinci, amico di Spadaro e dirigente del Riccione Calcio nonché in contatto con l'ex presidente dell'Ancona Calcio, Ermanno Pieroni (anche lui coinvolto nella prima fase dell'inchiesta,) e Fabio Quadri, considerato il factotum dello stesso Spadaro.
Procura: "Offerti pacchetti di partite" - Francesco Bazzani e Salvatore Spadaro "offrivano pacchetti di partite che venivano rivelate all'ultimo momento" e su cui potevano essere effettuate delle manipolazioni. Lo ha spiegato il procuratore di Cremona Roberto De Martino sottolineando che "se la proposta veniva accettata il dirigente della squadra coinvolto nella frode dava il via libera ai calciatori che solo in questo caso potevano lucrare sulla partita truccata".