CASTIGO

Napoli, dietro alle rapine ai calciatori ci sarebbe un gruppo di ultrà

I tifosi avrebbero così voluto punire i giocatori che non avevano preso parte alle manifestazioni organizzate dalla "curva"

17 Dic 2013 - 13:45
 © LaPresse

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Ci sarebbe un gruppo di ultrà intenzionati a punire i giocatori dietro le numerose rapine avvenute ai danni dei calciatori del Napoli. La loro colpa? Non aver preso parte alle manifestazioni organizzate dai tifosi. E' quanto sostiene un collaboratore di giustizia, Salvatore Russomagno, le cui dichiarazioni sono state depositate al processo per la rapina subita un anno fa da Valon Behrami.

Sono numerose le rapine che a Napoli hanno avuto come vittime calciatori o loro familiari. Due anni fa alla moglie di Edinson Cavani, Maria Soledad, fu scippato un orologio Piaget da 18mila euro nel quartiere Fuorigrotta della città. Anche la moglie dei Marek Hamsik, Martina, sorella di Gargano, ex Napoli ora al Parma, fu rapinata dell'auto, una Bmw X6, a Varcaturo, nella zona flegrea.

Vittima dei malviventi anche Yanina Screpante, fidanzata dell'ex attaccante azzurro Ezequiel Lavezzi, ora in Francia al Paris Saint Germain. Alla compagna del "Pocho" fu tolto il Rolex in via Petrarca. Sempre nel 2011 la coppia Cavani fu vittima di un furto in casa, nel litorale flegreo. Nel mirino dei malviventi anche le mogli dei difensori Salvatore Aronica e Ignacio David Fideleff.

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