Con tre lettere

Roma, con tre lettere dal carcere si pente lo sfruttatore delle baby-squillo

Scrive ai parenti delle ragazzine dei Parioli e al ministro della Giustizia Cancellieri: si ritiene vittima di un'ingiustizia sociale

18 Dic 2013 - 12:48
 © Ansa

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Scrive dal carcere di Regina Coeli Mirko Ieni, lo sfruttatore  delle baby squillo dei Parioli e racconta la sua versione dei fatti. Lo fa in tre missive, indirizzate ai suoi parenti e al ministro della Giustizia Cancellieri, alla quale chiede le stesse attenzioni riservate al caso Ligresti, ritendosi vittima di un'ingiustizia sociale:  "Ancora mi pento e non potevo immaginare tutto questo, che fossero minorenni e così spregiudicate" scrive a caratteri maiuscoli Ieni, riempiendo tre pagine di fogli protocollo.  "Se questa è la punizione per un mio atteggiamento morale asuperficiale, dettato dall'ingenuità, allora preferisco morire di fame", scrive accorato al Ministro.

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