"Siamo un popolo in cammino tra luci e ombre", ha detto nella Basilica gremita. "I pastori - ha poi aggiunto - furono i primi a vedere Gesù perché emarginati"
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Con l'antico inno della Kalenda è iniziata nella Basilica di San Pietro, in Vaticano, la messa della notte di Natale, la prima di Papa Francesco da quando è stato eletto. Con il Pontefice hanno celebrato oltre 300 fra cardinali, vescovi e preti. La notte di Natale, ha detto il Papa, esprime non solo come "fatto emotivo", ma come "realtà profonda" il fatto che "siamo un popolo in cammino, e intorno a noi ci sono tenebre e luce".
"Anche nella nostra storia personale - ha sottolineato Bergoglio - si alternano momenti luminosi e oscuri, luci e ombre. Se amiamo Dio e i fratelli, camminiamo nella luce, ma se il nostro cuore si chiude, se prevalgono in noi l'orgoglio, la menzogna, la ricerca del proprio interesse, allora scendono le tenebre dentro di noi e intorno a noi".
"Pastori videro Gesù per primi perché emarginati" - I pastori, ha spiegato durante l'omelia il Pontefice, sono stati i "primi" a vedere Gesù "perché erano tra gli ultimi, gli emarginati. "E sono stati i primi perché vegliavano nella notte, facendo la guardia al loro gregge". Il Papa ha concluso con un invito a condividere la "gioia del Vangelo": in Gesù "sono apparse la grazia, la misericordia e la tenerezza del Padre".
Al termine della messa poi, il Papa ha portato il Bambinello in processione fino al presepio. Lì 10 bambini in rappresentanza dei diversi continenti, hanno deposto fiori davanti alla statuina.