MINACCIATA DI MORTE

Caterina: "Sto male, lasciatemi in pace"

Nuovo post della 25enne padovana minacciata di morte per aver ringraziato la ricerca scientifica che fa esperimenti su animali

28 Dic 2013 - 16:51
 © Facebook

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Caterina Simonsen è in ospedale alle prese con le sue quattro malattie genetiche. Fuori dalla sua stanza, sui social, i centinaia si danno battaglia: da una parte (la maggioranza) c'è chi la sostiene nel suo ringraziare i ricercatori che testano farmaci sugli animali, dall'altra estremisti animalisti che scrivono - parole testuali apparse nella sua bacheca - "sarò crudele: muori". Il giorno dopo il grande clamore mediatico la 25enne padovana spiega come vive queste ore.

Via Facebook Caterina racconta di star male e per questo di essere in un letto d'ospedale. "Non è il momento per interviste - scrive in un post rivolto ai media - Poi, comunque, la mia idea l'ho espressa in tre video. Per cui gradirei, almeno per adesso, di non essere disturbata. In questo momento vorrei visite solo di amici veri. Pace e bene, migliori auguri a tutti".

La solidarietà di Bologna - La facoltà di Medicina veterinaria di Bologna si è voluta stringere attorno a Caterina: il direttore del dipartimento di Medicina veterinaria, Pier Paolo Gatta, l'ha contattata per esprimerle tutta la solidarietà e l'affetto dell'ateneo bolognese. "Le offese e le minacce - ha detto  - sono da respingere nel modo più categorico. Innanzitutto vogliamo fare sentire a Caterina la nostra solidarietà e la nostra vicinanza, anche perché lei sta vivendo una vita difficile''.

Il suo caso, però, secondo Gatta, ha portato all'attenzione un ''clima ostile'' che c'è quando si parla di scienza. ''Io - ha detto - sono favorevole alla riduzione dell'impiego degli animali nella sperimentazione, ma non è possibile rinunciare al dialogo"

Appello caduto nel vuoto - Nel frattempo sembra non aver riscosso successo l'invito di Caterina rivolto agli animalisti europei, alla Lav e a Michela Vittoria Brambilla affinché prendano le distanze dalle minacce di morte rivoltele via Facebook e Twitter.

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