I magistrati contabili hanno condannato l'ex tesoriere della Margherita
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La Corte dei Conti ha condannato l'ex tesoriere della Margherita, Luigi Lusi, a un maxirisarcimento, pari a 22.810.200 euro, al ministero dell'Economia. Lusi, imputato in un processo penale ancora in corso, doveva rispondere del danno erariale per illecita gestione, in qualità di tesoriere, dei fondi ricevuti dal partito "Democrazia è Libertà-La Margherita" come rimborso elettorale.
Il rapporto di Lusi con Francesco Rutelli iniziò all'epoca in cui l'ex presidente della Margherita era sindaco di Roma e continuò fino al momento in cui scoppiò lo scandalo rimborsi, quando si scoprì che i soldi del partito venivano dirottati su investimenti immobiliari. Il caso era venuto a galla in seguito a una segnalazione della Banca d'Italia, che aveva avuto qualche dubbio su un'operazione per acquistare un appartamento in una zona centralissima di Roma. I conti della Margherita finirono sotto la lente e si scoprì che Lusi aveva messo le mani su 23 milioni di rimborsi elettorali, dirottandoli in Canada e facendoli rientrare con lo scudo fiscale, per destinarli a investimenti immobiliari. Il tesoriere venne poi espulso dal Pd e indagato con l'accusa di associazione per delinquere.
Il legale: "L'importante è che i soldi vadano allo Stato" - Per Renato Archidiacono, avvocato di Lusi, la decisione della Corte dei Conti "è in linea con quanto da mesi il nostro assistito afferma: quei soldi devono essere restituiti allo Stato e non alla Margherita". "Dal canto nostro - sottolinea il legale - abbiamo svolto sempre un ruolo di massima collaborazione con la Corte dei Conti, dicendoci da subito pronti alla restituzione di 16 milioni, perché sosteniamo che gli altri sei erano già stati versati come tasse. La sentenza in questo senso non riconosce la nostra posizione e quindi su questo siamo pronti a presentare appello".