Giugliano, scontri polizia-manifestanti
Dopo la notte di guerriglia nel Napoletano tra le forze di polizia e i manifestanti che protestano contro l'apertura della discarica di Sette Cainate a Giugliano, quattro persone sono finite in manette. Nei tafferugli, che hanno visto il lancio di sassi, chiodi e molotov, alcune persone sono rimaste contuse. La protesta si è poi spostata davanti all'impianto di compostaggio di Giugliano, ed è terminata solo nel primo pomeriggio di mercoledì.
I manifestanti mercoledì mattina si sono portati dinanzi all'impianto di Cdr di Giugliano, che si trova all'interno dell'area per lo sviluppo industriale Asi. Alcuni cittadini, pur prendendo le distanze dalla guerriglia della notte tra martedì e mercoledì, hanno comunicato la propria intenzione di proseguire nella lotta per impedire l'utilizzo dell'invaso di Sette Cainate; dopo alcune ore, però, il presidio davanti all'impianto è stato sciolto, e i camion hanno potuto scaricare i rifiuti.
A ore si attende, intanto, il provvedimento di dissequestro di un'altra cava, la Cava Z, che si trova a poca distanza dal Cdr e che potrebbe essere nuovamente utilizzata per accogliere gli scarti della lavorazione degli impianti Cdr della provincia di Napoli. I manifestanti però chiedono un incontro urgente con il commissario di governo per l'emergenza rifiuti, Corrado Catenacci, per avere rassicurazioni immediate sulla chiusura del sito di via Ripuaria requisito la scorsa settimana.
La guerriglia notturna
I manifestanti hanno tentato in tutti i modi di impedire il transito dei camion che portavano i rifiuti. Ne sono quindi nati tafferugli e scontri con le forze dell'ordine nel corso dei quali sono stati lanciati oggetti di ogni tipo, sassi, bottiglie molotov, chiodi contro agenti di polizia e carabinieri che presidiavano l'ingresso della discarica e che hanno risposto con cariche e lanci di lacrimogeni.