Numerosi fermi da parte della Digos
E' partito all'alba un blitz della Digos della Questura della Capitale per eseguire numerosi arresti negli ambienti delle tifoserie ultras di Roma e Lazio. I fatti riguardano gli incidenti verificatisi nel dopopartita del derby Lazio-Roma del 21 marzo scorso, poi sospeso. Le ordinanze, 18 in totale, sono state firmate dal sostituto procuratore della Repubblica di Roma, Silverio Piro, del pool "Tifoserie violente" della Procura della Capitale.
I fatti, come detto, riguardano gli incidenti verificatisi dopo la partita, sospesa all'inizio del secondo tempo dopo che sulle tribune dell'Olimpico si era sparsa la falsa notizia della morte di un giovane. In quell'occasione, prima dell'inizio dell'incontro, le tifoserie si erano affrontate in assetto da guerriglia. Al terzo minuto della ripresa scoppiò il caos: si diffuse la notizia della morte di un ragazzo, travolto da una camionetta della polizia. I capi delle due tifoserie entrarono in campo e convinsero i due capitani, Totti per la Roma e Mihajlovic per la Lazio, a non proseguire la partita. Sugli spalti, intanto, si scatenò la guerra. In totale, furono 153 i feriti tra le forze dell'ordine e una trentina tra i tifosi.
Per quanto concerne la tifoseria giallorossa, sono stati coinvolti nel blitz tutti i rappresentanti della curva sud: Boys, Ultras, Fedayn e il nuovo gruppo Tradizione e Distinzione. Per la Lazio, il gruppo degli Irriducibili e i Viking.