Aveva danneggiato opere d'arte
I Carabinieri del Reparto Operativo di Venezia e del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Venezia, in collaborazione con la locale Compagnia, hanno identificato il presunto responsabile dei danneggiamenti ai danni di opere d'arte veneziane. L'uomo, secondo quanto si apprende da fonti investigative, sarebbe "uno squilibrato". Data la patologia psichiatrica dell'uomo identificato, non è stato disposto l'arresto o il fermo.
L'uomo, di cui non si conosce ancora l'identità e neppure se sia stato semplicemente denunciato o sottoposto a misure cautelari, è stato identificato dai carabinieri alle 18.
Nel corso dell'operazione sono stati recuperati anche reperti ritenuti appartenenti ai beni danneggiati presso la Chiesa del Redentore, la Basilica di San Pietro in Castello e l'edicola votiva di sottoportego Stella a Castello. Sono in corso tuttora ulteriori accertamenti coordinati dal Pm di Venezia Francesco Saverio Pavone. Lo "scalpellino" colpiva generalmente durante il crepuscolo, non avendo alcun timore di farsi vedere da qualcuno, tanto che alcuni testimoni sono riusciti a dare una sua sommaria descrizione alle forze dell'ordine dopo averlo visto all'opera, mentre danneggiava il capitello di Palazzo Ducale.
Martedì il giallo sembrava risolto con il fermo di uno squilibrato cinquantenne, che però è risultato estraneo al caso ed è stato rilasciato. E quindi gli inquirenti hanno dovuto ricominciare da zero: del vero martellatore gli inquirenti avevano in mano solo l'"identikit" tracciato dai testimoni, e un profilo psicologico che lo dipingeva come un iconoclasta (tant'è che distrugge immagini sacre) che agisce con metodo, mandando in frantumi opere oggetto della devozione popolare. In serata la svolta con l'identificazione del colpevole.