Avvocato: "Ora potrà disintossicarsi"
L'attore genovese Paolo Calissano ha patteggiato 4 anni di reclusione: era accusato di aver ceduto la cocaina che ha causato la morte della ballerina brasiliana Ana Lucia Bandeira Bezerra, trovata cadavere nella sua abitazione il 5 settembre 2005. Il difensore di Calissano: "Abbiamo chiesto questa pena per permettere al mio assistito di poter completare il suo cammino di recupero presso la Comunità dove è ospite".
L'accordo sull'entità della pena, raggiunto tra il Pm Silvio Franz e l'avvocato Carlo Biondi, difensore dell'attore, è stato accolto dopo una breve camera di consiglio dal Gup Maria Teresa Rubini. L'attore non era presente all'udienza: è ricoverato nella Comunità di recupero per tossicodipendenti nel Comune di Trofarello, vicino a Torino. "In attesa della sentenza definitiva - ha aggiunto il legale dell'attore - ho chiesto il prolungamento del soggiorno di Calissano presso la Comunità".
Pochi giorni fa Calissano era stato condannato a risarcire i figli della ballerina.Il tribunale di Genova ha previsto una cifra di 120 mila euro. L'indagine sul "Caso Calissano" si è invece conclusa con l'arresto di 5 spacciatori (4 senegalesi e un italiano). Le indagini si erano inizialmente concentrate su Alessio Chiarlo, il benzinaio amico di Calissano. La polizia è quindi risalita al giro di spacciatori senegalesi che operava nel centro storico della città. Chiarlo, presente la sera del festino e poi colto in flagrante dagli agenti mentre spacciava, è risultato essere l'anello di congiunzione tra Calissano e i senegalesi che importavano la droga da Torino e dall'Olanda.