cronaca

Cassazione:pacca sul sedere è reato

Vicenza, condannato un professore

06 Lug 2006 - 18:03

Anche se repentina o camuffata da aiuto nello svolgimento di un esercizio ginnico, una pacca sul sedere non richiesta va considerata come una molestia sessuale. Questa la sentenza della corte di Cassazione che ha confermato la condanna a 10 mesi di reclusione per un professore di educazione fisica reao di aver palpeggiato tre sue alunne minorenni durante le lezioni in una scuola media di Vicenza.

Condannato nel 2004 dalla Corte di Appello di Venezia per aver "toccato i glutei in modo repentino e tale da escludere ogni possibilità di reazione, con l'aggravante di aver agito nel tempo in cui le ragazze gli erano affidate per ragione di istruzione", il docente aveva presentato ricorso mettendo in dubbio l'attendibilità della testimonianza delle vittime, ma i giudici hanno confermato la sentenza costringendo l'imputato a pagare le spese processuali e a versare alle vittime un risarcimento di duemila euro.

A sua discolpa, il professore si è difeso sostenendo che le "pacche sul sedere" erano solo gesti innocui per aiutare le alunne a compiere particolari esercizi ginnici. Tesi non condivisa dai giudici della Terza sezione penale di Piazza Cavour, che hanno respinto il ricorso escludendo che le vittime "avessero potuto fraintendere il comportamento del docente scambiando per avances di natura sessuale toccamenti inevitabili nello svolgimento di una attività di sostegno fisico alla spalliera".

Ma non è tutto qui. "Se comunque non riuscivano a salire sulla stessa - aggiungono i giudici del Palazzaccio - una tale forma di sostegno avrebbe dovuto, date le circostanze, essere richiesta dalle giovani ragazze". Cosa che non si è mai verificata, anzi. Secondo le testimonianze delle studentesse, infatti, altri tipi di "palpeggiamenti e abbracci ripetuti" si erano verificati più volte anche durante la corsa. Professori avvertiti. Attenzione ad incitare con troppa foga ed entusiasmo le alunne durante le ore di educazione fisica.

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