Cassazione le rende definitive
La Corte di Cassazione ha reso definitive le condanne inflitte ai cinque appartenenti alle cosiddette Bestie di Satana. In particolare confermato il doppio ergastolo per Nicola Sapone, e l'ergastolo a Paolo Leoni. Confermate altresì le condanne ad Eros Monterosso (27 anni e 3 mesi), a Marco Zampollo (29 anni e 3 mesi) e ad Elisabetta Ballarin (23 anni). Si chiude così il primo troncone d'indagine sugli omicidi della setta.
In particolare, la Prima sezione penale di piazza Cavour ha confermato integralmente la sentenza emessa in secondo grado dalla Corte d'assise d'appello di Milano, il 15 maggio 2007, che aveva inasprito le pene emesse al termine del processo di primo grado dalla Corte d'assise di Busto Arsizio. Nel dettaglio, la Cassazione ha convalidato il doppio ergastolo e i tre anni di isolamento per il 'leader' della setta, Nicola Sapone, l'ergastolo con nove mesi di isolamento per Paolo Leoni (in primo grado aveva avuto 26 anni), 29 anni e tre mesi per Marco Zampollo (in primo grado aveva avuto 26 anni), 27 anni e tre mesi per Eros Monterosso (in primo grado aveva avuto 24 anni).
Confermata anche la condanna a 23 anni per Elisabetta Ballarin, l'unica ad aver ricevuto in appello uno sconto di pena di un anno e quattro mesi. Stamani, nella sua requisitoria, il sostituto procuratore generale della Cassazione, Antonello Mura, aveva chiesto che i ricorsi delle 'Bestie di Satana' venissero rigettati, come è avvenuto. Il collegio di piazza Cavour è stato presieduto da Saverio Chieffi.
Il padre della vittima: "Giustizia è fatta"
"Adesso l'emozione è troppo forte, io ci ho creduto fino in fondo e l'applicazione della giustizia è avvenuta, non si può dire che in questo caso non abbia fatto il suo corso". Così Michele Tollis, padre di Fabio, uno dei ragazzi uccisi dalle cosiddette 'Bestie di Satana', commenta la decisione dei giudici di Cassazione. "In questo momento - ha detto Tollis subito dopo la lettura della sentenza, alla quale ha assistito - mi vengono in mente anche i loro familiari: per una serata di follia questi ragazzi hanno scaraventato all'inferno un sacco di gente". Michele Tollis, poi, non ha dimenticato gli inquirenti che si sono occupati di questo caso e che hanno fatto luce sulla morte di suo figlio: "Tutti i miei ringraziamenti vanno al procuratore di Busto Arsizio, alla Giustizia in generale che ha riconosciuto le responsabilita' con il mio aiuto e le loro indagini e ringrazio i Carabinieri di Varese".