Genova, gesto di follia di una donna
Una donna ha strangolato il proprio figlioletto di appena due settimane e poi si è tolta la vita impiccandosi. L'omicidio-suicidio si è consumato in un'abitazione di corso Martinetti a Genova. Secondo le prime informazioni trapelate in questura il bambino è stato ucciso nel letto dove dormiva con un cavetto di alimentazione per telefoni cellulari. Madre e figlio erano in casa da soli.
Si era trasferita da poco a vivere nell'appartamento nel seminterrato di una palazzina di pochi piani di corso Martinetti, nel quartiere di Sampierdarena, Sabrina Ricci, di 35 anni, la donna che è stata trovata morta impiccata vicino al suo figlioletto di appena 19 giorni, strangolato. I vicini di casa per ora preferiscono non parlare, ma quei pochi che si lasciano sfuggire qualche parola, raccontano di una donna che viveva da sola col proprio bimbo.
Secondo indiscrezioni raccolte, sembra inoltre che il padre del piccolo non avesse voluto riconoscere il neonato, elemento questo che potrebbe aver aggravato la depressione post partum. Intanto il medico legale che ha fatto la prima ispezione sui due cadaveri, Andrea Leoncini, farebbe risalire la morte a martedì, tra il tardo pomeriggio e la sera. La donna si è impiccata alla spalliera del letto usando un cordino di nylon, mentre il piccolo è stato strangolato con un cavo di alimentazione per telefoni cellulari.
Dopo il sopralluogo, gli investigatori della squadra mobile si sono allontanati col padre di Sabrina Ricci, che è stato accompagnato in questura per ulteriori accertamenti ed in particolare per ricostruire il contesto in cui la tragedia si è consumata. Del caso si occupa il sostituto procuratore Vittorio Ranieri Miniati. Secondo quanto riferito dalla polizia, nell'appartamento non sarebbe stato ritrovato alcuno scritto lasciato per motivare la decisione del gesto.