Il suo nome significa "vino dell'anima", e non è altro che una droga liquida, l'ayahuasca, usata dagli sciamani dell'America latina in riti magici e propiziatori. I carabinieri l'hanno trovata a Roma nell'abitazione di un 36enne, arrestato con l'accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Nell'appartamento i militari hanno scoperto anche numerose dosi di hashish e marijuana, oltre a 3 bottiglie di ayahuasca.
I militari di San Lorenzo in Lucina avevano avuto il sentore che l'uomo fosse diventato il punto di riferimento per lo spaccio di droga nella zona del centro storico ed hanno deciso di tenerlo d'occhio. In poco tempo i sospetti sono divenuti certezza: durante la perquisizione della sua abitazione di via Portuense, i carabinieri, oltre alla droga, hanno sequestrato 2.500 euro in contanti, 3mila euro in assegni intestati al pusher, appunti di "cassa" e un bilancino di precisione.
Droga da bere, droga mistica, Daime. Sono alcuni dei nomi con cui viene chiamata l'ayahuasca. Il principio attivo del "vino dell'anima" è la dimetiltriptamina presente in alcune delle più potenti sostanze allucinogene. Si tratta, in pratica, del succo di una liana ottenuto battendo la pianta fino a sfibrarla dopo di che si lascia bollire per molte ore fino a che si ottiene un liquido denso ed amaro.
L'effetto psicotico dura circa 20-30 minuti se fumata, mentre ingerita sotto forma di bevanda la DMT rimane in circolo per 2, anche 3 ore, rendendo l'esperienza decisamente più mistica ed impegnativa.