L'esposto è stato trasmesso alla Procura di Perugia, che ha subito avviato gli accertamenti. I presunti capelli del beato sono stati messi in vendita online a 2mila euro
Sul web sono state messe all'asta alcune reliquie attribuite al beato Carlo Acutis, il quale sarà proclamato santo ad aprile e il cui corpo è custodito nel Santuario della Spogliazione. Lo ha denunciato il vescovo della diocesi di Assisi, Nocera Umbra e Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, precisando di averne chiesto il sequestro. L'esposto è stato già trasmesso alla Procura di Perugia, che ha subito avviato gli accertamenti.
La denuncia, contro ignoti, riguarda in particolare i capelli del giovane milanese per i quali è già stato superato il prezzo di 2mila euro, autenticati dalla Postulazione, messi in vendita da una persona "coperta" da nickname. "Ne abbiamo chiesto il sequestro", ha spiegato monsignor Sorrentino. "Non sappiamo se le reliquie siano vere o false, ma se fosse anche tutto inventato e ci fosse l'inganno saremmo in presenza, oltre che di una truffa, anche di una ingiuria al sentimento religioso".
La denuncia si è concentrata su una reliquia ma sul web, in base a quanto ha verificato la Diocesi di Assisi-Nocera-Gualdo, ne circolerebbero anche altre attribuite sempre a Carlo Acutis. "Su internet c'è un mercatino di reliquie che riguarda vari santi, come il nostro Francesco, con tanto di listino prezzi. Una cosa impossibile da accettare", ha sottolineato il vescovo. Monsignor Sorrentino ha poi ricordato che "il diritto canonico non ammette questo commercio. Le reliquie vengono infatti date attraverso i vescovi gratuitamente. Al massimo si fanno offerte al santuario dal quale provengono. È una prassi che risale ai primi secoli della nostra storia".
Dell'asta che sta riguardando Acutis, il vescovo ha parlato di "grande offesa al sentimento religioso". Prima della canonizzazione, la famiglia ha donato alla Diocesi di Assisi il corpo dello studente lombardo morto 15enne di leucemia fulminante, diventato un modello di vita cristiana per tanti giovani fedeli oltre che una sorta di "patrono di internet", beatificato il 10 ottobre 2020. "Dopo che abbiamo verificato l'asta su internet - ha concluso monsignor Sorrentino - abbiamo deciso di sporgere denuncia. A cosa può portare l'idolo denaro, ho timore che ci sia lo zampino di Satana".