La Caravella Portoghese mette a rischio l'estate degli italiani
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Una bagnante è finita in terapia intensiva all'ospedale di Catania dopo essere entrata in contatto con il sifonoforo. La specie ha dei tentacoli particolarmente velenosi.
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Nei mari italiani sta aumentando la presenza della Caravella Portoghese, una delle specie marine più pericolose per i bagnanti. Il primo avvistamento è avvenuto nel mar Ligure. Poi c’è stato il caso di una donna che mentre faceva il bagno nel mare delle isole Ciclopi, in Sicilia, sarebbe stata punta proprio dalla Caravella Portoghese.
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Le condizioni della bagnante - In seguito alla puntura, la donna ha avuto una reazione molto seria anche a causa di patologie pregresse. Dopo aver sviluppato sintomi come mal di testa, vomito, affaticamento, attacchi di panico, difficoltà respiratorie e aritmia cardiaca, la donna è stata ricoverata in ospedale. Attualmente si trova nel reparto di terapia intensiva del Policlinico San Marco di Catania. Benedetta Stancanelli, primaria dell’ospedale, ha dichiarato a Fanpage: “Sintomi così importanti e lesioni cutanee caratteristiche sulla schiena, sui glutei e sulle gambe lasciano immaginare che si tratti proprio della puntura di una Caravella portoghese”.
Cosa sono le Caravelle Portoghesi - Imparentata con la medusa, la Caravella Portoghese (nome scientifico Physalia physalis), è un sifonoforo: non si tratta di un animale singolo, ma di una vera e propria colonia di polipi. La sua caratteristica più temibile sono i tentacoli estremamente velenosi che possono raggiungere i 30 centimetri di lunghezza.
I suoi tentacoli sono molto pericolosi per l’uomo perché possono scatenare delle reazioni avverse piuttosto serie, anche se bisogna specificare che quello della bagnante ricoverata in terapia intensiva è un caso particolarmente grave. Di solito, infatti, i sintomi della puntura si risolvono spontaneamente in pochi giorni.
La Caravella Portoghese è una specie atlantica che si trova nel Mar Mediterraneo almeno dalla metà dell’Ottocento. Negli ultimi anni, però, la presenza di questa specie nei mari italiani è aumentata.