A "Mattino 4" la spiegazione di Saverio Greco
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Martedì 21 gennaio una neonata è stata rapita all'interno della clinica "Sacro Cuore" a Cosenza. Una donna di 51 anni, Rosa Vespa, si è finta un'infermiera, è entrata nella stanza e ha spiegato alla madre della bambina che avrebbe portato la bimba dal pediatra. La donna, però, con la complicità del compagno Acqua Moses, 43 anni, è scappata dall'ospedale con la neonata in braccio. Dopo che è stato dato l'allarme, sul posto sono immediatamente giunte le volanti della Questura e la Squadra mobile e sono partite le ricerche. Poche ore dopo la bimba è stata ritrovata e i sequestratori sono stati fermati. "Mattino 4" torna ad approfondire il caso e cerca di analizzare che cosa potrebbe non aver funzionato a livello di sicurezza nell'ospedale. A spiegare meglio questo aspetto è Saverio Greco, responsabile legale della clinica "Sacro Cuore".
"Ringrazio il cielo che questo rapimento è avvenuto nel nostro ospedale e non in un altro ospedale perché noi abbiamo dei sistemi di sicurezza che, appena allertati, hanno consentito di fornire alle forze dell'ordine i dati che poi elaborati hanno portato al ritrovamento della bambina", spiega il responsabile legale Saverio Greco. "Nel momento in cui viene portata via una neonata, però, c'è un problema", interviene il conduttore del programma di Rete 4 Roberto Poletti. "Le spiego, noi abbiamo un team di crisi, un team di sicurezza che è stato allertato ieri dopo circa un'ora da quando la bambina è scomparsa. Questo ovviamente è avvenuto dopo il prelievo della bambina, quindi ci si chiede: come è stato possibile?", replica Greco. E prosegue: "Perché questi signori hanno studiato minuziosamente le abitudini della clinica, è stato tutto pianificato e sapevano che l'unico momento in cui sarebbero potuti entrare indisturbati era nell'orario di visita".
"Se sono riusciti a studiare la clinica, vuol dire che sono riusciti a entrare indisturbati per poterla studiare", spiega il conduttore. "Studiare le abitudini della nostra clinica è semplice perché fa anche dal altro come oculistica. Facciamo circa 7000 interventi all'anno di oculistica e quindi qui da noi può entrare e uscire chiunque, per fare anche una semplice visita. Sapere quali sono gli orari di visita è semplice perché sono appesi e si possono chiedere anche alle persone", risponde il responsabile legale della clinica. "Lei prima ha detto che l'allarme è partito prontamente, l'allarme è partito perché la madre si è resa conto che la bambina dopo 3 ore non c'era. Allora le chiedo: il reparto ha fatto partire perché la bambina non era lì o è stata la mamma a rendersi conto che la bambina non c'era più?", domanda la conduttrice Federica Panicucci. "Noi facciamo un controllo informando tutti che i nostri dipendenti, con cui possono rapportarsi i pazienti, hanno una divisa e un cartellino identificativo con nome, cognome, tipo di operatore sanitario. La cosa strana qual è? Noi non abbiamo un nido con 10 culle con qualcuno che le ha lasciate incustodite, noi abbiamo un sistema che verifica che i pazienti si interfaccino solo con i nostri operatori", spiega Greco. E conclude: "Noi abbiamo un team di crisi che nell'immediatezza è stato convocato per verificare se ci sono termini di miglioramento nelle nostre procedure. Nulla è perfetto e tutto è perfettibile. Questo team di crisi sta verificando affinché queste cose non si verifichino".