Due storie simili, una a Spoleto, l'altra a Caivano in provincia di Napoli
Due storie simili, in due zone diverse d'Italia con protagonisti due bambini. La prima a Spoleto, dove una bimba terrorizzata dalle violenze del padre sulla madre ha allertato le forze dell'ordine. La seconda racconta l'abbraccio disarmante tra un bambino di 5 anni e il carabiniere che, tempo prima, aveva arrestato suo padre. "Sei stato bravo!", le parole del bambino al militare.
"Aiuto, papà sta picchiando mamma". Questo il contenuto di una telefonata arrivata ai carabinieri di Spoleto. Una bambina terrorizzata e in lacrime ha chiamato il numero di emergenza 112 mentre stava assistendo alle violenze del padre sulla madre. La piccola era preoccupata anche per il fratellino più piccolo e ha fatto scattare l'intervento dei carabinieri, intervenuti infatti dopo la segnalazione di un "codice rosso". Il carabiniere di servizio al 112, mentre cercava di rassicurarla al telefono, ha inviato immediatamente presso l'abitazione personale della compagnia di Spoleto che ha identificato e arrestato un trentanovenne ucraino ponendo fine ai maltrattamenti subiti dalla donna e mettendo al sicuro i due figli minorenni che sono stati soccorsi con cure mediche. La donna ha quindi sporto denuncia.
Dalle indagini è emerso un quadro di violenze domestiche frequenti che la donna non aveva mai denunciato per paura di ripercussioni, ma ha raccontato alle forze dell'ordine soprusi e maltrattamenti subiti dal marito tra le mura domestiche. Adesso invece ha presentato querela contro l'uomo che nel frattempo è stato portato in carcere a Spoleto.
Nel Parco Verde di Caivano in provincia di Napoli, un bambino di 5 anni ha ringraziato il carabiniere che aveva arrestato il padre. Lo ha riconosciuto durante uno dei tanti incontri per promuovere la cultura della legalità, organizzato nella chiesa di San Paolo Apostolo da Don Maurizio Patriciello. Tra le figure coinvolte anche il Capitano Antonio Maria Cavallo, Comandante della Compagnia Carabinieri di Caivano.
Il bimbo si è avvicinato al Capitano e gli ha tirato la giacca. Gli ha chiesto di chinarsi e all’orecchio gli ha sussurrato: “Mi ricordo di te! Sei venuto di notte e hai portato via papà!”. C'è stato un momento di imbarazzo finché il piccolo ha continuato chiedendo “Posso stare con te?” E si è stretto al suo collo, abbracciandolo forte. “Avevi la giacca nera, come quella che porti adesso, sei stato bravo!” Ha detto il piccolo. "L’abbraccio di questo bambino ha toccato il cuore di tutti i presenti e rafforzato la convinzione che non basta applicare solo la legge: sono il dialogo e la connessione umana i pilastri portanti di una società più inclusiva e solidale", fanno sapere in una nota i Carabinieri.