Nel quartiere San Paolo episodi di questo tipo sono frequenti: cittadini esasperati pronti per i ricorsi
© Ansa
Il primo maggio la denuncia dell’accaduto ha cominciato a girare sui social: un cane azzannato e ucciso da un cinghiale, nel quartiere San Paolo di Bari. Non è certo il primo episodio di aggressione da parte di cinghiali in città: gli animali sono soliti circolare in libertà, soprattutto nei quartiere periferici, e i cittadini sono esasperati. Il procedimento giudiziario avviato dal proprietario del cane potrebbe ora concludersi con un risarcimento da parte della Regione Puglia.
Le dinamiche e la denuncia - Secondo quanto riferito dai residenti del quartiere, pare che la cagnetta Diablo, di razza meticcia, stesse gironzolando attorno ai bidoni della spazzatura al momento dell'aggressione da parte di tre esemplari di cinghiali adulti. Fatale il morso all’altezza della pancia inferto da uno di loro. Alcuni passanti l'hano subito trasportata presso la clinica veterinaria Ospedaletto San Paolo. Sono stati gli operatori che hanno cercato invano di salvarla a raccontare la vicenda sulla pagina Facebook della clinica. "E' meglio che tutti sappiano, che tutti vedano” scrivono “Stanotte aggressione da cinghiali, sempre più affamati! State attenti: voi,i i vostri cani e i vostri bimbi. Io ei miei colleghi, non abbiamo mai visto nulla di simile!". "Nonostante gli attacchi dei cinghiali ai nostri cani, già rigorosamente denunciati, non è stato ancora preso nessun provvedimento per il loro allontanamento. E se succedesse a un bambino o a un anziano?” denuncia un altro cittadino a “BariToday”.
Il procedimento giudiziario - La causa avviata dal proprietario del cane non si è ancora conclusa, ma intanto il giudice Maria Tuozzo ha stabilito che la responsabilità dell’episodio non può essere attribuita al Comune di Bari, alla Citta metropolitana o al parco di Lama Balice, l’area verde che si estende nelle vicinanze della città. Potrebbe dunque essere la Regione Puglia a dover risarcire il proprietario. Un precedente che, dato il costante allarme cinghiali, potrebbe spingere molti cittadini baresi a fare ricorso.