A "Pomeriggio Cinque" l'incredibile storia di Vito, aggredito dal prete e dal fratello dell’ecclesiastico
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Da una parte una famiglia: mamma e undici figli, dall’altra il parroco del paese. Questi gli ingredienti fondamentali per una storia ai limiti dell’assurdo che arriva da Gravina in Puglia, cittadina di 40mila abitanti in provincia di Bari. Secondo quanto racconta Vito, uno degli undici fratelli Lacarpia, Don Saverio lo avrebbe aggredito perché lui stesso era andato a chiedere spiegazioni: “Il prete ha convinto mia madre a lasciare l’eredità sua e del mio defunto padre -un milione di euro- solo a uno di noi”.
Antonia conferma la versione di Vito: “Era il 2005, eravamo io, mio marito e mia figlia. Ci ha chiuso a chiave in uno sgabuzzino e ci ha costretto a firmare questo foglio”. Vito, il 15 dicembre, per l’ennesima volta, si è precipitato a chiedere a Don Saverio di strappare quelle maledette carte. In tutta risposta, però, il prete e il fratello lo hanno aggredito, procurandogli anche un occhio nero: “Appena mi ha visto mi ha schiaffeggiato e suo fratello mi ha bloccato a terra. Facevo fatica a respirare e mi sono risvegliato in ospedale”.
Ora la famiglia si chiede che interessi avesse il sacerdote, che raggiunto dai microfoni di “Pomeriggio Cinque” racconta la sua versione: “C’è un video, in cui non mi si vede mai. È tutto inventato, anche l’occhio se l’è truccato: è evidente. Io non ho toccato un centesimo. Ho fatto solo da paciere”.