Capofila dell'iniziativa è la Basilicata. "La politica energetica dell'Italia deve raccordarsi con la Ue", dice il presidente Lacorazza
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I rappresentanti dei Consigli regionali di dieci Regioni (Basilicata, Marche, Puglia, Sardegna, Abruzzo, Veneto, Calabria, Liguria, Campania e Molise) hanno depositato in Cassazione sei quesiti referendari contro le trivellazioni entro le 12 miglia e sul territorio. I sei quesiti chiedono l'abrogazione di un articolo dello Sblocca Italia e di cinque articoli del decreto Sviluppo.
Sui cinque articoli del decreto Sviluppo è attesa anche la decisione della Consulta che si pronuncerà da gennaio ad aprile sulla questione trivellazioni.
Capofila dell'iniziativa è la Basilicata. "Nella nostra Regione - ha spiegato il presidente Pino Lacorazza - abbiamo già la presenza di 70 impianti di trivellazione: non è che siamo affetti dal 'nimby', ossia che non vogliamo 'sporcare il nostro giardino e spostare il problema in quello degli altri, ma crediamo che la politica energetica dell'Italia debba raccordarsi con l'Unione europea, che non può soltanto occuparsi di moneta e burocrazia".
Ad avviso di Lacorazza, "più che fare altre trivellazioni, il nostro Paese deve limitare i consumi energetici e arrivare alla piena efficienza energetica costruendo diversamente gli edifici e ammodernando quelli già esistenti". In proposito Lacorazza ha ricordato i buoni risultati ottenuti con gli "ecobonus, che in questo settore hanno funzionato".