Provvedimenti eseguiti dagli uomini del Nas. Secondo gli investigatori "nessuna procedura anti contagio" è stata rispettata per ragioni di "risparmio e di profitto"
I carabinieri del Nas di Potenza e della Compagnia di Viggiano hanno arrestato i due soci titolari di una casa alloggio per anziani di Marsicovetere nell'ambito di un'operazione denominata "Casa Covid". Le accuse sono di epidemia colposa e omicidio colposo in danno di 22 anziani e circonvenzione di incapaci.
"Nessuna procedura anti contagio è stata rispettata" In manette sono finiti Nicola Ramagnano, di 50 anni, di Marsicovetere e la sua socia Romina Varallo (45), di Polla (Salerno). Secondo gli investigatori "nessuna procedura anti contagio" è stata rispettata nella casa di riposo "Ramagnano" per ragioni di "risparmio e di profitto" e anche i dipendenti dovevano procurarsi da soli i dispositivi di protezione individuale, e ciò ha determinato il diffondersi dell'epidemia di Covid.
Secondo gli investigatori dei Nas, "in presenza di epidemia accertata", i titolari non hanno sottoposto al tampone un'ospite, poi trasferita "abusivamente" in un'altra struttura, la "San Giuseppe" di Brienza (Potenza) dove si è diffuso un altro focolaio che ha portato alla morte di cinque persone. Inoltre, Ramagnano è anche accusato di circonvenzione di incapaci perché, in un caso, avrebbe approfittato dello stato di infermità di un anziano ospite, "inducendolo" a firmare "atti dispositivi del proprio patrimonio in suo favore".
Il sequestro della struttura La casa alloggio per anziani fu posta sotto sequestro dai il 2 ottobre. Nel pieno della seconda ondata, il provvedimento preventivo fu disposto dalla Procura del capoluogo lucano dopo che in due giorni furono registrati quattro decessi per Covid di persone che erano ospiti della struttura. In quel momento, in totale i positivi erano una trentina, alcuni dei quali furono poi trasferiti in altre strutture.