Il provvedimento è stato notificato direttamente al terrorista nel carcere di Ferrara, dove è detenuto da giugno 2021. Il suo legale: "Scelta normale, polemiche strumentali". Il fratello di una vittima: importante che sconti l'ergastolo
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Il regime di carcerazione di Cesare Battisti è stato declassificato da alta sicurezza a comune. Il provvedimento dell'amministrazione penitenziaria è stato notificato direttamente al terrorista nel carcere di Ferrara, dove è detenuto da giugno 2021, sollecitato da tempo da istanze presentate dallo stesso Battisti. L'ex leader dei Pac potrebbe essere trasferito nella casa circondariale di Parma, ma attualmente si trova ancora a Ferrara.
Battisti contro il regime carcerario ad alta sicurezza - Nell'intervista a luglio al quotidiano La Nuova Ferrara Battisti, aveva detto che la sua battaglia era proprio "quella di sottrarmi al regime carcerario As2, che come sentenziato non mi appartiene, ma perdura" impedendogli un percorso di socializzazione e rieducazione. Ribadendo ai magistrati la volontà "di scontare la pena positivamente e costruttivamente". Nel carcere ferrarese viveva in regime di semi-isolamento, coltivando l'orto da solo (il progetto Galeottorto) e seguendo un corso di scrittura creativa.
L'avvocato di Battisti: "Posto rimedio a errata classificazione della pericolosità del detenuto" - Il provvedimento del Dap, spiega il difensore di Battisti, l'avvocato Davide Steccanella, "ha posto rimedio dopo 2 anni a una errata classificazione della pericolosità del detenuto. Battisti era stato considerato pericoloso in quanto condannato per terrorismo, ma non è più attuale dato che l'ultimo reato commesso da Battisti risale al 1979. Questa classificazione era applicabile quando il reato di terrorismo di matrice politica, che ora non c'è più. Battisti - ha concluso il legale - cosa mai potrebbe fare, tornare a fare la lotta armata da solo a 40 anni di distanza? Era solo un errore di classificazione e chi vuole fare delle polemiche, lo fa in modo strumentale ".
"Scelta normale, polemiche strumentali" - La declassificazione del regime di detenzione è "una scelta normale del Dap, corretta, che non bisogna strumentalizzare", ha ribadito il legale.
Torregiani, spudorato accettare sua richiesta - E' stato "spudorato e spartano, al di fuori di ogni logica" accettare la richiesta presentata dai
difensori di Cesare Battisti di declassare il suo regime carcerario da alta sicurezza a comune secondo Alberto Torregiani, il figlio del gioielliere ucciso nel 1979 dai Pac in una sparatoria in cui lui stesso rimase ferito e perse l'uso delle gambe. "Non sono d'accordo con questa decisione - dice all'Ansa -. Poi farà altre richieste che potrebbero venire approvate, come quella del lavoro sociale prima in carcere e poi all'esterno".
Il fratello di una vittima: importante che sconti l'ergastolo - "Basta che sconti la pena che gli è stata inflitta per i reati che ha commesso e per me va bene". Lo ha detto Maurizio Campagna, fratello di Andrea, l'agente ucciso da Cesare Battisti il 19 aprile del 1979 a Milano, commentando la
notizia. Campagna ha chiarito che per lui la cosa importante è che Battisti sconti "l'ergastolo al quale è stato condannato per i reati che ha
commesso".
FdI: su carcerazione scelta Dap è vergognosa - "Ultimo soccorso al terrorismo rosso. Una aberrazione! Dopo anni di latitanza, appena assaggiato il regime carcerario italiano il criminale terrorista ottiene la declassificazione a detenuto comune. Una vergogna! Ancora più una vergogna che il DAP stia prendendo questa gravissima e scellerata decisione a pochi giorni dal cambio del governo. L'impunità del terrorismo rosso non è certamente la politica che il governo di centrodestra intende mettere in campo". Così Andrea Delmastro Delle Vedove, responsabile giustizia di FdI, ha commentato la declassificazione del regime di carcerazione di Cesare Battisti da alta sicurezza a comune.