Il sondaggio voluto da Coop in collaborazione con Ansa e Nomisma, decreta il suo vincitore per il 2016
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Bebe Vio stacca Samantha Cristoforetti di un soffio (con il 12,9% delle preferenze rispetto al 12,5%), e ottiene il titolo di “Italiano dell’Anno 2016”. Ma un posto sul podio, il terzo, c'è anche per Alex Zanardi un altro atleta paralimpico (9,1%). È l’Italia di chi non si arrende, degli eroi positivi capaci di imprese temerarie per sé e per gli altri. La fotografia è frutto del sondaggio voluto da www.italiani.coop (il nuovo strumento di ricerca e analisi curato dall’Ufficio Studi Coop) in collaborazione con Ansa e realizzato da Nomisma.
2200 interviste a un campione rappresentativo di connazionali con lo scopo di riflettere su chi nel corso dell'anno ha segnato con una sua azione la memoria degli italiani e ha rappresentato positivamente il nostro Paese. Divisi per categorie (sport, cultura, tv, spettacolo, economia e imprese, scienza tecnologia e ambiente, etica e sociale) sono stati sottoposti al campione cento nomi.
Bebe Vio supera tutti perché le viene riconosciuta “forza” , “coraggio” e la “capacità di superare le difficoltà” (sono le tre motivazioni più citate) e il fatto di esprimere risultati positivi (lo sostiene il 43% degli intervistati) unito all’essere un modello da seguire (26,6%) e all’aver raggiunto risultati inaspettati (19%) la posiziona sul podio più alto.
Simili le motivazioni che sostengono la scelta di Alex Zanardi anche per il parallelismo delle loro storie di vita, mentre Samantha Cristoforetti supera i suoi due compagni di podio perché rappresenta i nostri valori all’estero (secondo il 36,7%).
Nella top ten spicca la parità di genere: cinque donne e cinque uomini. Tra le prime, anche se molto distanziate quanto a gradimento dal terzetto sul podio, ci sono la giornalista Milena Gabanelli, il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini e la nuotatrice Tania Cagnotto. Gli altri nomi maschili tra i primi 10 classificati sono Mario Draghi (quinta posizione), seguito dal medico Pietro Bartolo. Conuista solo il nono posto l’unico nome del mondo dello spettacolo, ovvero Checco Zalone, e decimo Claudio Ranieri l’allenatore del Leicester che per la prima volta sotto la sua guida ha raggiunto il titolo di Campione d’Inghilterra dopo 132 anni di storia. Anche in questo caso una sorta di Davide contro Golia in ambito sportivo.
Se poi si scorrono le motivazioni che spiegano le graduatorie, si scopre che la scelta di una giornalista impegnata come Milena Gabanelli nasce dal fatto di considerarla come “un modello da seguire” (lo sostiene il 45% del campione superando con questa motivazione anche i nomi che in classifica stanno sopra di lei), mentre è Mario Draghi il simbolo per eccellenza dell’Italia all’estero per il 62% del campione (quasi il doppio della Cristoforetti).
Osservando poi la classifica in base all’età degli intervistati la prima evidenza è che scegliamo come rappresentante dei valori italici più facilmente qualcuno che appartiene alla nostra generazione o all’iconografia dei nostri anni dello sviluppo. Un esempio su tutti può essere la Cristoforetti che vince il podio nelle due classifiche dei 30-44enni e dei 45-54enni.
Quanto al voto per area geografica è un testa a testa fra le due donne in cima alla classifica: Bebe Vio vince nel suo territorio nativo, il Nord Est, ma ancora di più è graditissima al Sud e nelle isole. Al Nord Ovest e al Centro invece è preferita la Cristoforetti. Infine, stando al voto femminile e maschile, non si sfata il dogma per cui le donne preferiscono le donne e viceversa; per gli uomoni Alex Zanardi sarebbe il primo della classifica.