ADDIO A "BAMBOTTO"

Belluno, il cervo-mascotte di Pecol ucciso da un cacciatore | L'Enpa pensa a un'azione legale

Tra gli abitanti del borgo sulle Dolomiti esplode l'indignazione per la fine di "Bambotto". L'esemplare viveva nei pressi delle case da quando era nato ed era diventato il beniamino di tutti

23 Ott 2023 - 16:16
 © Ansa

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Era la mascotte di Pecol (Belluno), è stato ucciso da un cacciatore. Questa la fine di un cervo di sette anni che viveva in simbiosi con gli abitanti del borgo dolomitico, nel Comune di San Tomaso Agordino. Bambotto, questo il nome dell'esemplare, era adorato dalla gente del luogo, si affacciava alle finestre delle case per nutrirsi e farsi accarezzare. L'Enpa: valutiamo un'azione legale. 

La condanna della gente

 La pagina Facebook animalista "Claretta" lo ricorda sottolineando che "l'opinione pubblica condanna il gesto senza se e senza ma". E accusa: "Il cacciatore anonimo locale codardo non ci mette nemmeno la faccia. Ma si dice che nel paese tutti sanno chi è l'autore dello spregevole gesto". 

Nato sette anni fa

 Una residente del luogo ricorda che Bambotto era nato sette anni fa a Pecol ed era stato lasciato dalla mamma sullo zerbino di una casa. Da quel giorno è diventato il cervo di Pecol: amato e accudito da tutti, era facile incrociarlo per strada nel borgo e nelle frazioni vicine. Alcuni cacciatori avrebbero dichiarato che l'animale è stato ucciso perché ultimamente erano state ricevute segnalazioni di una sua presunta aggressività. 

L'Enpa valuta un'azione legale

 "Siamo veramente addolorati per la morte di Bambotto - dichiara l'Ente nazionale protezione animali -. Il  povero animale sarebbe stato ucciso da un cacciatore, per il quale evidentemente non era concepibile che uomini e animali selvatici potessero convivere in pace e serenamente. Il nostro ufficio legale sta valutando la possibilità di agire legalmente contro il carnefice. La morte del cervo non è un caso isolato, ma il frutto di una deriva venatoria in atto da mesi; di un clima avvelenato che ha prodotto nelle doppiette, spalleggiati da governo e maggioranza, un senso di onnipotenza che li spinge a sparare e uccidere animali a più non posso. Con la convinzione che la  politica arriverà in loro soccorso varando una qualche sanatoria a misura di cacciatore". 

Proprio pochi giorni fa un cervo era stato investito da un camion sempre in provincia di Belluno ed era morto: deceduto anche il camionista.

Attività venatoria

 L'attività venatoria di animali selvatici è regolamentata da norme nazionali e regionali che stabiliscono quali sono le specie che possono essere cacciate, i periodi, le modalità e i requisiti dei cacciatori. Ha una lunga tradizione storica e culturale in Italia, ma è anche oggetto di critiche e controversie da parte di chi la ritiene dannosa per l'ambiente, la biodiversità e il benessere degli animali. 

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