Joseph Ratzinger, le foto della giovinezza
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Ratzinger amava sedersi al pianoforte mentre uno dei suoi felini gli faceva compagnia: una delle sue immagini più intime
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Un Papa seduto al pianoforte con accanto uno dei suoi gatti. Era anche questo Benedetto XVI, un pontefice che sapeva cogliere la bellezza della vita anche nell'arte, nella natura e nell'affetto per gli animali. La musica classica è stata la sua passione dai tempi dell'infanzia, trasmessa dai genitori e dal fratello maggiore che infatti è stato un musicista. Mozart era in cima alle note da lui preferite ma amava anche Bach e Beethoven. Ma non solo arte, anche la passione per i gatti e l'amore per la sua Baviera.
Papa Ratzinger e le sue passioni: musica, gatti, Baviera - "Nel guardare indietro alla mia vita, ringrazio Iddio per avermi posto accanto la musica quasi come una compagna di viaggio, che sempre mi ha offerto conforto e gioia". Così Benedetto XVI il 16 aprile 2007, nella Sala Nervi, in occasione del concerto per il suo 80mo compleanno eseguito dall'Orchestra radiofonica di Stoccarda.
E poi il Mozart che ascoltava in ginocchio nella Messa di Natale. "Mozart - spiegava lui stesso - esprime con la universalità della musica ciò che le parole non possono manifestare, cioè Gesù che si incarna e si fa uomo".
Il fratello Georg, morto nel 2020, visse di musica e per trent'anni, dal 1964 al 1994, fu il direttore del Regensburger Domspatzen, il coro delle voci bianche del duomo di Ratisbona. "Nella nostra casa - raccontava Georg Ratzinger - tutti amavano la musica. Ho sempre pensato che la musica sia una delle cose più belle che Dio abbia creato. Anche mio fratello ha sempre amato la musica: forse l'ho contagiato io".
Il maestro Riccardo Chailly diceva di vedere in lui "prima di tutto il musicista, il Papa musicista. Questa è una cosa straordinaria e molto diversa dal passato - spiegava -. Quindi non solo colui che ama la musica, ma che è particolarmente dedito, lui stesso, ad eseguire musica classica". Ma nel segreto della vita del Papa studioso e teologo c'era anche la natura, gli animali, a partire dai suoi amati gatti.
Resta tra tutti un aneddoto raccontato, al momento dell'elezione di Benedetto XVI, dal cardinale Tarcisio Bertone: "Ogni volta che incontrava un gatto lo salutava e gli parlava, anche a lungo. E il gatto, affascinato, lo seguiva. Una volta si è portato dietro fino al Vaticano una decina di gatti. Sono dovute intervenire le guardie svizzere: 'Guardi eminenza, che i gatti stanno dando l'assalto alla Santa Sede...'", raccontava divertito colui che poi sarebbe divenuto il suo Segretario di Stato.
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Ma nel cuore di Benedetto c'è sempre stata anche la sua Baviera, con il folclore, la birra, le persone che gli volevano bene e hanno sempre continuato a recarsi a Roma per fargli visita e lasciargli respirare un po' di aria di casa. Quando compì 90 anni, ed era già Papa emerito, giunse una delegazione ufficiale dalla natia Baviera, e davanti al convento Mater Ecclesiae, nei Giardini Vaticani, si tenne una festa bavarese con tanto di grandi boccali di birra, i tipici bretzel e la musica eseguita da una compagnia di Schuetzen con i loro costumi folkloristici. A conclusione del festoso incontro, prima di impartire la benedizione a tutti i presenti, Benedetto XVI aveva ringraziato per averlo fatto tornare alla sua "bellissima terra".
La birra, dunque, tra le cose che gli piacevano e che non disdegnava di bere; come anche era goloso dei dolci tipici della sua terra, come lo strudel. Il legame con la bevanda ispiro', in occasione della sua visita a Berlino nel 2011, una nuova birra: la birra del Papa. Questa Pils ecologica sarebbe "maturata durante i canti gregoriani, che le hanno dato un'anima", raccontava il suo eccentrico ideatore Helmut Kurtschat.