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Benevento, centro per disabili a rischio chiusura: polemica sui social

Il Comune motiva la decisione con la mancanza di fondi dalla Regione, ma volontari e ospiti della struttura non si arrendono lanciando in Rete la campagna #chiudetecitutti

28 Giu 2018 - 09:06
 © facebook

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"Insieme è più bello" è un centro sociale polifunzionale che da 17 anni è un punto di riferimento per i disabili di Benevento e le loro famiglie. La Regione Campania ha, però, previsto la sua chiusura per il 30 giugno, sembra per mancanza di fondi regionali. Un duro colpo per le 46 persone diversamente abili che lo frequentano e che insieme agli operatori e ai volontari della struttura da giorni stanno portando avanti una campagna di protesta sui social con l'hashtag #chiudetecitutti.

La vicenda è iniziata nel mese di gennaio, quando alla cooperativa "Solidarietà" che si occupa del centro è arrivata dal Comune di Benevento comunicazione dell'imminente chiusura. La ragione principale sarebbe che l'ente non riesce a sostenere i costi della struttura senza aiuti dalla Regione

"Forse qualcuno si sente offuscato nel proprio lavoro - ha dichiarato don Nicola De Blasio, direttore della Caritas di Benevento - probabilmente perché anche i media spesso hanno detto che ci sostituiamo ai Servizi Sociali del Comune".

Intanto la battaglia dei sostenitori di "Insieme è più bello" continua su più fronti e le fotografie degli operatori, dei volontari, dei ragazzi da anni ospiti dell'associazione, ma anche di gente comune che ha scelto di abbracciare la causa del centro, oltre a essere riprese da giornali e televisioni, stanno facendo il giro dei social e del web. Tra le loro mani un cartello con una frase scritta a mano, nera, provocatoria: #chiudetecitutti.

"Noi non ci fermiamo, perché su questa situazione bisogna fare chiarezza - ha precisato Angelo Moretti, Coordinatore generale della Caritas del capoluogo campano - . E' ovvio che stanno cercando una ragione per chiudere il centro ma non la trovano".

Gli fa eco De Blasio: "In questa città i servizi sociali non esistono, non si può chiamare la Caritas solo quando se ne ha bisogno. Se il servizio vuole farlo il Comune, ben venga, ma non possono usare la legge solo quando conviene a loro. Le istituzioni si prendessero le proprie responsabilità". E ancora: “Questi ragazzi stanno tornando alla vita grazie alle tante attività didattiche del centro, cosa gli andiamo a dire?”.

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