"intervenga il governo"

Benzina, 2 euro al litro al Brennero Codacons: "Italia seconda in Europa"

Rincari sul carburante si sono registrati in tutta Italia, i consumatori chiedono al governo di togliere le accise che fanno aumentare i prezzi

12 Giu 2018 - 19:59
 © ansa

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E’ una soglia economica e psicologica, quella dei due euro al litro per la benzina. In Italia la si era già sfondata nel 2012, ora si replica sull'autostrada del Brennero. Lo denuncia Carlo Rienzi, presidente del Codacons, che aggiunge: "I rincari si registrano da settimane in tutta Italia. Il nostro Paese ha raggiunto il secondo posto in Europa". Dall’Associazione liberi distributori dell’Alto Adige fanno ricadere tutta la colpa sull'Austria, dove i prezzi del gasolio al momento sono molto bassi. Intanto, i consumatori chiedono l’intervento del governo.

Il Codacons Si sono raggiunti i 2,08 euro al litro per la benzina. Per il costo del gasolio, fa notare il Codacons, l’Italia è seconda solo alla Svezia, fra i Paesi europei. "Una situazione che impatta in modo pesante sulle famiglie, con rincari a cascata dei prezzi al dettaglio in tutti i settori, come certificato dagli ultimi dati Istat sull’inflazione", commenta Rienzi.

La richiesta al governo Nel contratto di governo fra Lega e Movimento 5 stelle è previsto che si intervenga sulle componenti anacronistiche delle accise sulla benzina. Il riferimento è probabilmente ai centesimi che ancora paghiamo, ad esempio, per il finanziamento della guerra d’Etiopia nel 1936. "Finora nessun provvedimento è stato annunciato - prosegue Rienzi -Salvini e Di Maio devono intervenire con urgenza perché rincari e speculazioni sui carburanti determinano conseguenze negative sull’intera economia nazionale". Ma come fa notare il Corriere della Sera, l’accisa ormai è una voce unica, un’imposta fissa da 0,728 euro al litro sulla benzina e 0,6174 sul gasolio. Non è facile azzerare quelle più vecchie, anche perché bisognerebbe trovare circa sei miliardi di euro.

La colpa all'Austria Dal Brennero, invece, fanno ricadere tutte le responsabilità sull’Austria. "E’ un circolo vizioso e assurdo", spiega Haimo Staffler, presidente dei liberi distributori dell’Alto Adige al Corriere. "L’Austria distrugge con un dumping sleale sul prezzo del gasolio ogni concorrenza, costringendo i distributori a sud del Brennero ad alzare ulteriormente i prezzi". Un meccanismo che riguarda soprattutto i camionisti: "Con i tir di lunga percorrenza facendo rifornimento in Austria risparmi anche più di 600 euro a pieno".

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