I giudici hanno ridimensionato la richiesta dell'accusa, 23 anni, concedendo le attenuanti prevalenti sulle aggravanti
© Tgcom24
La Corte d'Assise di Cosenza ha emesso la sentenza del processo per la morte di Donato "Denis" Bergamini, avvenuta il 18 novembre 1989 sulla statale 106 a Roseto Spulico. Isabella Internò, imputata per l'omicidio dell'ex fidanzato calciatore, è stata condannata a 16 anni di reclusione."Voglio solo dire che sono innocente e non ho commesso niente. Lo giuro davanti a Dio. Dio è l'unico testimone che non posso avere al mio fianco", aveva dichiarato la donna al termine delle repliche di accusa e difesa.
La sentenza è stata letta dalla presidente della Corte dopo 8 ore di camera di consiglio. I giudici hanno ridimensionato la richiesta dell'accusa, 23 anni, concedendo le attenuanti prevalenti sulle aggravanti. L'imputata ha assistito alla lettura del dispositivo a fianco dei suoi legali.
La Corte ha poi condannato Internò all'interdizione perpetua dai pubblici uffici e dei diritti civili per la durata della pena. L'imputata è stata quindi condannata al risarcimento dei danni da quantificare in separata sede.
"Finalmente la Corte ci ha dato ragione. Quando ho capito che la giustizia arrivava, la mia testa è andata a mio fratello, a mio padre e a mia madre che è ancora in vita ma che probabilmente non riuscirà a capire per la sua malattia". Così Donata Bergamini, sorella di Denis, ha commentato, trattenendo a stento le lacrime, la sentenza.
"Ho pensato subito - ha aggiunto - ai miei figli che hanno finalmente smesso di portarsi dietro questa macchia. Gli ho sempre detto che nella giustizia bisogna avere fiducia che prima o poi la giustizia arriva. Ho provato felicità anche per i miei nipoti che non subiranno quello che hanno subito i miei figli. Cosa ho provato vedendo Internò? Niente non mi ha fatto nessun effetto perché quella persona li per me era già in carcere prima".