Come denunciato dalla donna, all'ospedale di Omegna al piccolo non sarebbe stata fatta alcuna lastra. Decisivo un secondo consulto a Verbania e la seguente corsa a Novara per l'operazione
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Un bambino di 4 anni ha ingoiato una monetina da due centesimi mentre stava giocando. La madre, immediatamente accortasi di quanto accaduto, l'ha portato al pronto soccorso dell'ospedale di Omegna (Verbano Cusio Ossola), ma qui avrebbe ottenuto come suggerimento solo quello di rimanere in vigile attesa. "Non solo. Mi hanno detto anche di farlo mangiare - ha raccontato mamma Barbara -. Anzi un'infermiera mi ha dato dei grissini. Secondo lei il cibo avrebbe aiutato il transito della monetina, ferma nella parte alta dell'esofago. Non mi sono fidata e non l'ho fatto. Per fortuna direi, avrei potuto ucciderlo". Il piccolo, infatti, ha continuato a star male ed è stato decisivo un secondo consulto a Verbania e la seguente corsa a Novara per l'operazione.
Come ricostruito da Il Corriere della Sera, l'episodio ha inizio nella casa di famiglia di Feriolo, frazione di Baveno, dove la donna abita con il marito e tre figli. Il più piccolo, di 4 anni, ingoia per sbaglio una monetina di da 2 centesimi: "Me ne sono accorta subito - ha raccontato la donna -. Ho chiamato mio marito e ho deciso di andare al pronto soccorso di Omegna perché avremmo fatto prima ad andare lì, piuttosto che raggiungere Verbania". Ma arrivati al Dea, visto che il bambino era vigile, il piccolo è stato visitato e poi sarebbe stato dimesso sotto consiglio di "farlo magiare".
Il piccolo, una volta a casa, ha continuato a lamentarsi, non riusciva a chiudere la bocca, e sbavava. Così i genitori hanno deciso di portarlo in un altro ospedale, a Verbania. "Solo in quel momento abbiamo scoperto che da Omegna avevano chiamato Verbania per un consulto e gli avevano consigliato di fare una lastra - ha spiegato ancora la donna -. Cosa che non è stata fatta. Anche al Dea di Verbania non volevano, ma arrivati in pediatria l'hanno fatta subito".
Con la lastra in mano la famiglia è stata trasferita d'urgenza a Novara per permettere l'intervento di rimozione della monetina. "Ci hanno spiegato che poteva soffocare o anche lacerarsi l'esofago. Poi a Novara con un sondino introdotto dalla bocca in anestesia totale gli hanno asportato la monetina. Al risveglio stava bene e dopo sette ore di osservazione siamo tornati a casa. Sto pensando se denunciare tutto ai carabinieri. Per ora ho ricevuto le scuse del primario del Dea e della caposala. Se ci penso mio figlio ha rischiato di morire strozzato", ha concluso.