Tragedia evitata

Bobbio (Piacenza), 20enne si butta dal tetto ma un carabiniere attutisce la caduta col suo corpo e lo salva: "Mi è venuto istintivo"

Protagonista di questa storia a lieto fine il maresciallo Gabriele Renna. Il giovane ha riportato diversi traumi ma non è in pericolo di vita

18 Mar 2024 - 11:21
 © Ansa

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Tragedia evitata a Bobbio (Piacenza). Un carabiniere ha salvato un ragazzo di 20 anni che si era buttato da un tetto alto circa sei metri, attutendone la caduta facendo da scudo con il proprio corpo. Protagonista di questa storia a lieto fine il maresciallo Gabriele Renna. Il ragazzo ha problemi psichici ed era visibilmente alterato dall'alcol. "L'ho visto scivolare e mi è venuto istintivo", ha commentato il militare. Il giovane è stato portato in elicottero all'ospedale Maggiore di Parma con diversi traumi ma non è il pericolo di vita, mentre il sottufficiale non avrebbe riportato ferite.

© Tgcom24

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La dinamica

 Secondo quanto riporta La Repubblica, sabato verso mezzogiorno i carabinieri avevano ricevuto una segnalazione da un familiare del ragazzo. Nella chiamata i militari erano stati messi al corrente che il giovane aveva pubblicato sui social un messaggio in cui diceva di essere intenzionato a farla finita. Il maresciallo, comandante della stazione dei carabinieri di Bobbio, che conosce il ragazzo e sa dove abita, a quel punto si è precipitato con un collega nella casa di campagna dove il ventenne vive col padre.

Arrivati sul posto, i due hanno visto il giovane sul tetto, molto probabilmente ubriaco. Dopo aver cercato invano di convincerlo a rientrare, il maresciallo ha detto al collega di raggiungere il ragazzo sul tetto mentre lo teneva impegnato parlandogli. In pochi minuti, però, la situazione è precipitata. "Il giovane ha iniziato a lasciarsi andare aggrappandosi con le mani alla grondaia. Il resto del corpo dondolava nel vuoto", si legge sul quotidiano. Quando il 20enne è precipitato, il maresciallo si è tuffato di schiena nella traiettoria del volo del giovane, che lo ha centrato. "Ho avuto l'istinto di andargli incontro per attutire il colpo e così ci siamo scontrati. È stato come dare una spallata forte a qualcuno. Poi lui è caduto a terra e io pure", ha raccontato.

"Non mi sento un eroe"

 Sono rimasto emozionato perché quando è stato caricato in ambulanza prima di partire ha ringraziato tutti e si è ricordato persino del mio nome - ha aggiunto il maresciallo -. Non penso di aver fatto nulla di particolare, non mi sento un eroe. Spero di avere presto buone notizie sulla sua salute".

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