ai domiciliari

Bologna, accusato di abusi su atlete 13enni: arrestato allenatore di pallavolo

Le indagini dei carabinieri sono scattate a febbraio, dopo la denuncia della madre di una delle vittime. La donna ha scoperto un biglietto compromettente

28 Mar 2025 - 18:53
 © Istockphoto

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Un allenatore 30enne di pallavolo avrebbe adescato tre atlete 13enni e ne avrebbe abusato. Per questo è stato arrestato con le accuse di violenza sessuale aggravata dalla minore età delle vittime, abuso di autorità, nonché adescamento di minore e pornografia minorile. Gli abusi sarebbero avvenuti a Bologna mentre l'uomo è stato arrestato in Sicilia, sua Regione d'origine, e si trova ai domiciliari. Le indagini dei carabinieri sono scattate a febbraio, dopo la denuncia della madre di una delle vittime. La donna ha ritrovato un biglietto di confidenze tra le ragazzine da cui emergeva un quadro di possibili abusi e violenze.

Analizzate centinaia di chat

 L'adescamento, secondo quanto riporta Il Resto del Carlino, sarebbe cominciato da parte dell'allenatore nei confronti di tre ragazzine che allenava per una squadra di volley under 14 a settembre. Dall'analisi di centinaia di chat, conversazioni sui social, è stato ricostruito il rapporto del 30enne con le tre minori. Le ragazzine sarebbero state anche controllate, pure quando andavano in vacanza, e indotte a inviargli materiale fotografico, video e video-chiamate a sfondo erotico.

Chiedeva di inviare foto "effimere" e di eliminare la cronologia

 Una di loro, hanno accertato i carabinieri, sarebbe stata abusata sia in casa dell'uomo, sia - almeno in un caso - nell'abitazione della stessa vittima quando i genitori erano fuori. Il 30enne chiedeva alle giovanissime di cancellare le loro chat, eliminare la cronologia, di mandare foto '"effimere" (che scompaiono dopo la visualizzazione), con l'intento di non lasciare traccia dei contenuti scambiati e delle loro conversazioni. I fatti sono proseguiti tra l'autunno e l'inverno scorsi.

Il ritorno in Sicilia e gli arresti domiciliari

 Quando poi la madre di una 13enne ha trovato il bigliettino, le ragazzine sono state sentite dagli inquirenti e cominciano anche a parlare tra loro. L'uomo, che da un paio d'anni ormai viveva e lavorava a Bologna, ha deciso a quel punto di andarsene e di tornare in Sicilia. Qui nei giorni scorsi i carabinieri hanno dato esecuzione alla misura cautelare degli arresti domiciliari disposta dal gip.

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