La donna, nel 2018, si fratturò tibia e perone mentre passeggiava. Il tribunale le dà torto e il Comune le pignora lo stipendio. "Le spese legali superano il mio reddito annuo" dice lei
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E' finito il primo round in tribunale tra una quarantenne e il Comune di Bologna. Il contenzioso risale a quattro anni fa quando lei stava passeggiando col suo cane nella periferia della città. All'improvviso, camminando sul fogliame, la donna mise il piede su un marciapiede dalla stabilità precaria che cedette. Inevitabile la caduta costatale la frattura di tibia e perone. Per i danni subiti lei ha chiesto un risarcimento al Comune ma ora è arrivata la sentenza di primo grado a lei sfavorevole. L'ente esige il pignoramento del suo stipendio per una cifra superiore a quello che guadagna in un anno.
I fatti risalgono al gennaio 2018 quando alla donna venne riconosciuta una prognosi di guarigione di sei mesi. Dopo tre mesi fu costretta a ritornare al lavoro. Di lì a breve la causa contro Comune e chiosco responsabile della manutenzione dell'area (chiusa per pausa invernale al momento della caduta).
La decisione del Tribunale - In primo grado la donna ha perso ed è stata condannata al pagamento delle spese legali (circa 15 mila euro). Il Comune e l'impresa non possono essere ritenuti responsabili, secondo il giudice, "perché il percorso seguito dalla donna il giorno della caduta non era pedonale, ma anzi il cordolo era adibito proprio a divisorio tra un’area pedonale e una verde". Quindi "la superficie coperta di foglie poteva essere prevedibilmente scivolosa".
Il pignoramento dello stipendio - Il Municipio adesso chiede di rivalersi sul suo stipendio. L'atto di pignoramento le è già arrivato e la donna spera assieme al suo avvocato (che la segue con patrocinio gratuito) di ottenere una sospensione del provvedimento fino a che non si avrà una sentenza in Appello che potrebbe ribaltare la situazione. "Probabilmente già dalla prossima busta paga mi vedrò pignorata parte dello stipendio: ma io non posso permettermelo, ho un reddito annuo di cinquemila euro...", le parole della donna al quotidiano Il Resto del Carlino