Il contributo è destinato ai genitori che, durante il periodo della pandemia, non hanno ricevuto l'assegno di mantenimento SOMMARIODecreto assegno unico genitori separati: a chi spetta? Come si ottiene il bonus madri e padri separati? La domanda: come richiedere il bonus genitori separati Quali documenti servono? A quanto ammonta il bonus genitori separati?
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C'è tempo fino al 31 marzo per richiedere il nuovo bonus per genitori separati, divorziati, non conviventi a basso reddito previsto ai sensi dell’articolo 12-bis, comma 1, del decreto-legge 22 marzo 2021. La misura ha lo scopo di garantire un contributo alle mamme e papà in stato di bisogno, cioè con un reddito non superiore a 8.174 euro, che nel periodo della pandemia convivevano con i figli minori - oppure con figli maggiorenni portatori di handicap grave - e che, nello stesso periodo, non abbiano ricevuto l'assegno di mantenimento per inadempienza dell’altro genitore.
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Le domande vanno presentate online sul sito dell'Inps e per questa misura non vale l'ordine cronologico di presentazione. Come nel caso del bonus asilo nido non c'è, dunque, un click day simile a quelli previsti dal Decreto flussi 2024, dal bonus gite scolastiche dal bonus psicologo. Tra gli altri aiuti previsti per le famiglie c'è anche il bonus mamme lavoratrici.
Il contributo è stato confermato. Ma per richiederlo c'è pochissimo tempo: la possibilità di presentare le domande scade il 31 marzo 2024.
Il “bonus genitori separati” è destinato al genitore che, nel periodo compreso tra l'8 marzo 2020 e il 31 marzo 2022, cioè quando è cessato lo stato di emergenza per la pandemia da Covid-19, non abbia ricevuto del tutto o in parte l'assegno di mantenimento per l'inadempienza dell’altro genitore, il quale è stato costretto a cessare, ridurre o sospendere per un periodo minimo di 90 giorni l’attività lavorativa a causa dell'emergenza pandemica oppure abbia subito una riduzione del reddito di almeno il 30% rispetto a quello percepito nel 2019.
La possibilità di presentare le domande sul sito dell'Inps è stata aperta lo scorso 12 febbraio. Si potranno caricare le richieste fino al 31 marzo.
Le richieste devono essere caricate nell'apposita area dedicata sul sito dell'Inps. La verifica dei requisiti necessari per ottenere il bonus è, però, a cura del Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei ministri.
Nell'anno di mancata corresponsione dell'assegno di mantenimento, il reddito del richiedente non deve superare 8.174,00 euro.
Per prima cosa, bisogna raccogliere tutti i documenti da allegare alla domanda. Quindi, basta collegarsi, previa autenticazione mediante sistema di identità digitale Spid di secondo livello, Cie 3.0 o Cns, sul portale istituzionale dell’Inps e cliccare sul bottone per accedere all'apposito servizio “Contributo per genitori separati o divorziati per garantire la continuità dell'erogazione dell'assegno di mantenimento”, disponibile nella sezione “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche”.
In fase di compilazione della domanda bisogna indicare gli anni fra quelli interessati dall’emergenza da Covid-19 in cui il reddito complessivo annuo del genitore richiedente è stato inferiore o uguale a 8.174 euro. Inoltre, bisogna inserire i dati relativi all'altro genitore e ai figli conviventi nel periodo di riferimento.
Alla domanda bisogna allegare la sentenza di separazione, i provvedimenti di autorità municipali o altro che attestino il diritto all'assegno di mantenimento. I genitori di figli maggiorenni disabili conviventi con loro devono allegare anche l’attestazione della disabilità, qualora quest'ultima sia stata certificata prima del 2010 o provenga da un contenzioso o sia stata rilasciata dalle Province Autonome di Trento, di Bolzano-Alto Adige o dalla Valle d'Aosta.
Il contributo viene corrisposto in misura uguale all'importo non versato dell'assegno di mantenimento e fino a concorrenza di 800 euro mensili. Viene elargito in un'unica soluzione e per un massimo di dodici mensilità, tenuto conto delle disponibilità del fondo che ammonta a 10 milioni di euro.
Il beneficio verrà erogato dall'Inps previa verifica dei requisiti di legge a cura del Dipartimento per le politiche della famiglia.
Dopo una separazione, e tenendo conto del superiore interesse del minore, il padre separato ha diritto a mantenere un rapporto costante e significativo con i propri figli, ovviamente laddove ci siano i presupposti affinché questo avvenga. Questo include il diritto di visita e, a seconda dei casi, la possibilità di condividere la custodia. Il padre separato ha anche il diritto di partecipare attivamente a decisioni importanti come l’educazione, la salute e al benessere generale dei figli.