Sbloccato il contributo per le madri impiegate nella pubblica amministrazione: ecco i requisiti, a quanto ammonta e come ottenerlo SOMMARIOCosa prevede il bonus mamma lavoratrice 2024A chi spetta il bonus mammeBonus mamme lavoratrici 2024 in busta paga: importo, a chi spetta e come funzionaBonus mamma lavoratrice 2024: come richiederloDecontribuzione madri lavoratrici 2024: i requisiti necessariChe bonus ci sono per mamme, anche disoccupate, e figli nel 2024Cosa spetta alle donne in gravidanza e a chi partorisce nel 2024
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Da maggio 2024 anche le madri impiegate nella pubblica amministrazione riceveranno il bonus mamme lavoratrici 2024. Fino a ora ne hanno usufruito solo le dipendenti del settore privato. Ma la situazione dovrebbe cambiare grazie all'aggiornamento della piattaforma NoiPA, che dovrebbe essere concluso nelle prossime settimane.
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Si tratta di una misura decisa dal governo Meloni e rientra tra i bonus a sostegno delle famiglie messi in campo per il 2024. Prevede il taglio dei contributi per le lavoratrici madri che rispettano determinati requisiti. Ovviamente, tagliando i contributi, nella busta paga risulterà uno stipendio più alto fino a 250 euro al mese.
Fino a questo momento hanno usufruito del bonus solo le lavoratrici madri impiegate nel settore privato. Per quelle che lavorano nella pubblica amministrazione non è stato possibile attivare la riduzione dei contributi a causa del sistema di NoiPA, che non era ancora stato aggiornato per permettere di fare richiesta. Nelle ultime settimane, però, è stata rilasciata una apposita funzionalità nell’applicativo “Gestione Stipendi", dove saranno registrate le informazioni necessarie. A partire dal mese di maggio 2024, dunque, il bonus verrà erogato. Nella prima mensilità verranno anche corrisposti gli arretrati maturati, dal mese di gennaio in poi. Questo significa che la prima mensilità sarà più ricca, poiché comprenderà gli arretrati.
Per ricevere la riduzione dei contributi bisogna fare richiesta. A maggio, dunque, riceveranno il bonus le mamme lavoratrici che hanno presentato la domanda. Non tutte riceveranno lo stesso importo: quest'ultimo dipende dal proprio stipendio.
Bisogna consegnare all'ufficio competente della propria amministrazione una autocertificazione, nella quale devono essere indicati i codici fiscali dei propri figli a carico. Per il 2024 questi ultimi devono essere due. Dal prossimo anno, invece, potranno usufruire del bonus solo le mamme che hanno tre figli a carico.
Una eccezione riguarda le lavoratrici della scuola, che avrebbero dovuto accedere al portale del ministero dell'Istruzione e chiedere la decontribuzione di maternità. Chi non lo ha fatto, non riceverà il bonus da maggio. Ma potrà fare richiesta per i prossimi mesi e ricevere gli arretrati, che avranno un valore massimale di 1.250 euro.
L'agevolazione per le mamme lavoratrici 2024 riguarda sia le dipendenti del settore privato sia quelle del settore pubblico. Tutte devono un contratto a tempo indeterminato, anche part-time, di apprendistato o nel settore agricolo. Infine, il requisito più importante: i figli a carico della lavoratrice. Chi ne ha almeno tre potrà ricevere l'esonero dai contributi per un periodo di tre anni. Riceverà, dunque, il bonus dal gennaio 2024 fino al dicembre 2026, al massimo fino a quando il figlio più piccolo non avrà compiuto i diciotto anni. Per il 2024, comunque, basta avere due figli a carico per ottenere l'esonero della contribuzione previdenziale da gennaio a dicembre e fino al compimento del decimo anno da parte del figlio più piccolo.
No, so no escluse le mamme lavoratrici in possesso di un contratto a termine e anche le lavoratrici autonome.
L'importo del bonus dipende dallo stipendio delle aventi diritto al bonus. Infatti, la misura consiste in una decontribuzione: in pratica, i contributi da pagare rimangono nella busta paga delle lavoratrici interessate dal bonus e per questo lo stipendio risulterà più alto. In ogni caso, per il beneficio c'è un limite massimo annuo di 3mila euro, cioè 250 euro al mese. La legge prevede anche che, nel caso di contratti che hanno inizio o fine nel corso di un mese, la quota massima di decontribuzione sarà di 8,06 euro al giorno.
A parte il bonus mamme lavoratrici, c'è il bonus asilo nido, che prevede un contributo per il pagamento delle rette dell’asilo nido. Inoltre, il bonus gite scolastiche, per consentire alle famiglie in stato di necessità di far partecipare i propri figli ai viaggi di istruzione. La misura principale è l'Assegno Unico Universale, che spetta a tutte le famiglie ed è modulato in base all'Isee. Questo aiuto ha assorbito quasi tutti i precedenti: dal Bonus bebè al Bonus Mamma Domani. Per le mamme disoccupate c'è l'Assegno di maternità erogato dai Comuni.
Ci sono diverse misure di sostegno, come l’Assegno unico, che decorre dagli ultimi due mesi di gravidanza, e l’Assegno di maternità, che viene erogato dai Comuni alle mamme disoccupate. Inoltre, ci sono le detrazioni sulle spese mediche sostenute in gravidanza e il contributo per chi deve ricorrere al latte artificiale.