A "Controcorrente" gli amministratori: "Nessun finanziamento, noi aiutiamo le forze dell'ordine"
Sono diversi i cittadini che riprendono i furti che avvengono nelle metropolitane di Roma e Milano. Alcuni spendono gran parte del loro tempo libero per smascherare le borseggiatrici, riprenderle con il cellulare per poi postare i filmati dei furti sulle pagine Instagram che mettono in guardia i passeggeri. A "Controcorrente" gli amministratori di due profili social sul tema raccontano la loro attività che sembra un lavoro vero e proprio anche se assicurano che non c'è nessun guadagno economico. "Non abbiamo ricevuto nessun finanziamento, è un lavoro che nasce spontaneamente", spiegano.
I gestori delle pagine contro le borseggiatrici di Milano ricevono, a loro volta, tantissime segnalazioni ma passano anche gran parte del loro tempo nella metropolitana alla ricerca delle ladre. Lo spiega ai microfoni di Rete 4 proprio uno di loro Nicholas Vaccaro, uno studente milanese di 18 anni, che nel tempo libero insegue le borseggiatrici per la sua pagina Instagram. "Faccio questo perché quando vado in giro non mi sento sicuro, sono un ragazzo giovane ma ho paura", spiega Nicholas. Insieme a lui c'è anche Matthia Pezzoni, l'altro amministratore del profilo che racconta: "Passo molto tempo in metropolitana, quando non lavoro sono lì per mettere in guardia i passeggeri dai possibili furti", spiega l'uomo che sa di non essere un agente di polizia, ma che aggiunge: "Noi aiutiamo le forze dell'ordine perché segnaliamo loro quanto accade".
Il caso delle borseggiatrici della metro di Milano - Ad accendere i riflettori sui furti in metropolitana è stata "Striscia la Notizia" che in diversi servizi ha raccontato e spesso inseguito le borseggiatrici. Nel tempo però anche alcuni passeggeri, esasperati dai frequenti furti, hanno iniziato a ribellarsi alle ladre talvolta filmandole e postando i video in rete, ma spesso anche cacciandole in malo modo dai vagoni del treno. "I cittadini non possono sostituirsi alla polizia, le attività con l'uso della forza non possono spettare ai cittadini", dichiara a "Controcorrente" Girolamo Lacquaniti, portavoce dell'Associazione nazionale dei funzionari di polizia.