Il capo scorta Antonio Massa è uno dei principali indagati. Prima di telefonare alla stazione però, avrebbe messo la squadra al sicuro, lontano dai binari
Potrebbe esserci una svolta nell'inchiesta sulla tragedia di Brandizzo. Un nuovo video, delle telecamere di sorveglianza della stazione, cambierebbe in parte la dinamica di quanto accaduto intorno alla mezzanotte tra il 30 e il 31 agosto, quando cinque operai, Michael Zanera, 34 anni; Giuseppe Sorvillo, 43 anni; Saverio Giuseppe Lombardo, 52 anni; Giuseppe Aversa, 49 anni; Kevin Lagana', 22 anni, sono morti lavorando sui binari, travolti da un treno.
Come riportato dal quotidiano La Stampa, gli operai erano al lavoro prima dell'arrivo dell'autorizzazione, quindi ci sarebbe la conferma sulla prima parte della vicenda: gli operai non sarebbero dovuti essere sulla massicciata poiché nessuno aveva autorizzato l’interruzione della circolazione ferroviaria. Con loro, il caposquadra della Sigifer Andrea Girardin Gibin e il capo scorta di Rfi, Antonio Massa, entrambi sopravvissuti ed entrambi indagati anche se con ruoli diversi. Massa però, in questo video, subito prima del passaggio del treno per Milano, avrebbe fatto allontanare gli operai dai binari, poi si sarebbe messo al telefono, molto probabilmente con la capostazione di Chivasso, "che per la terza volta gli negava l'autorizzazione a far scendere la squadra sui binari, sostenendo che doveva ancora passare il convoglio partito in ritardo da Alessandria dopo una manutenzione e diretto a Torino”. Proprio in quel momento, secondo le ricostruzioni, gli operai sarebbero tornati sulla massicciata perché "a quel punto bisognava fare in fretta e chiudere il lavoro".
Resta da capire la collocazione temporale del video, perché quella notte erano tre i treni previsti: l'ultimo di linea per Milano, uno che doveva trasportare vagoni vuoti da Alessandria a Torino e un terzo, previsto per l'1.30. Il primo convoglio è transitato, il secondo, in ritardo, è quello che ha causato la strage. “Anche se - come riporta il quotidiano - resta il fatto che mancava l’autorizzazione, con il filmato delle telecamere della stazione le responsabilità potrebbero essere distribuite diversamente rispetto a quel primo e centrale atto d’accusa” legato al video in cui uno degli operai si filmò prima della strage. È proprio il video di Kevin Laganà infatti, la vittima più giovane, uno dei principali elementi a sostegno dell'accusa. Nel filmato, della durata di 6 minuti e 48 secondi recuperato dai social del ragazzo, si sente una voce, probabilmente proprio quella di Massa, mentre rivolgendosi alla squadra dice: "Se dico treno voi andate da quella parte eh?". "Non abbiamo ancora l’interruzione", sottolinea più avanti nel video Laganà. Però queste immagini sarebbero precedenti al passaggio del treno per Milano.