Nell'organizzazione anche un "telefonista" che suggeriva le risposte da Napoli durante gli esami. Oltre 60 gli indagati, accertamenti su 2mila patenti
Un'ordinanza di custodia cautelare è stata eseguita in provincia di Brescia nei confronti di quattro persone accusate di associazione per delinquere finalizzata a far ottenere in modo irregolare patenti di guida di tipo B e carte di qualificazione del conducente per la guida professionale di mezzi pesanti per conto terzi. Sequestrato oltre un milione di euro, più di 60 le persone indagate.
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L'indagine, nel corso della quale la Guardia di Finanza ha effettuato accertamenti a carico del titolare di quattro autoscuole, ha permesso di contestare a carico dell'uomo e dei suoi fiancheggiatori i reati di associazione a delinquere, corruzione, istigazione alla corruzione e numerosi falsi in atto pubblico. È stato anche contestato il reato speciale di sostenimento degli esami di guida tramite sistemi di suggerimento, oltre a ipotesi di estorsioni sui candidati. L'operazione ha individuato, tra i primi casi in Italia, un "telefonista" suggeritore da remoto per gli esami residente a Napoli. Gli indagati risultano più di 60.
In corso anche approfondimenti investigativi su oltre 2mila patenti (tipo A-B-C-C.Q.C.) conseguite nel territorio bresciano da persone di tutta Italia. L'operazione è stata eseguita dagli uomini della polizia stradale di Brescia, della polizia provinciale e dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza. Le perquisizioni sono state condotte con il supporto del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata con l'impiego di moderne strumentazioni tecnologiche e di due unità cinofile "cash dog" della Guardia di Finanza per la ricerca di soldi contanti.
"Le quattro scuole guida collegate allo stesso titolare ora in carcere, erano il collettore di aspiranti camionisti da tutta Italia che venivano nel Bresciano per sostenere le prove" ha spiegato il procuratore capo di Brescia. "Ci sono circa 2mila patenti sospette che analizzeremo. Molti patentati non sanno nemmeno parlare italiano". Chi sosteneva l'esame indossava microcamere collegate con l'esterno e via auricolare venivano inviate le risposte da un suggeritore residente a Napoli e da questa mattina agli arresti domiciliari. "Era previsto un tariffario fisso: si andava dai 2mila ai 5mila euro" ha specificato il pm Marzia Aliatis.