LA DENUNCIA SUI SOCIAL

Brescia, rubati gli angioletti in ricordo della famiglia francese morta nel rogo di Montirone

Le cinque statuette erano state poste lungo l'autostrada A21 per commemorare le vittime: sul web indignazione e mobilitazione

02 Mag 2018 - 16:29
 © facebook

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Cinque erano i membri della famiglia francese, tre adulti e due bimbi, che sono morti, lo scorso gennaio, divorati dalle fiamme a causa di un tragico incidente sull'autostrada A21 all'altezza del comune di Montirone, nel Bresciano. Cinque erano anche gli angioletti che sono stati posti a ridosso del guardrail per commemorare le vittime. "Erano" perché ora di angioletti ne sono rimasti soltanto tre. Gli altri due, con ogni probabilità, sono stati rubati. A denunciare l'accaduto su Facebook la persona che era stata incaricata dai famigliari di prendersi cura dell'altarino. E sul social è partita subito una gara di solidarietà per riacquistare le statuette.

"In tempi di crisi si ruba pure ai morti. Hanno 'tolto' due angioletti dei cinque messi dalla famiglia francese a ricordo della terribile disgrazia avvenuta il 2 gennaio scorso. Ho conosciuto i famigliari, che mi hanno pregato di controllare ogni tanto e eventualmente spostarli qualora la costruzione del ponte potesse danneggiarli. La cosa mi addolora perché non avrei mai pensato che lo scarso rispetto, addirittura per i defunti, potesse giungere a tali terribili livelli nel nostro Paese. Ora, la cosa devastante è comunicare alla famiglia francese l’accaduto", ha scritto l'uomo sul gruppo Facebook "Sei di Montirone se...".

In tanti si sono subito mobilitati: hanno condiviso il post e si sono offerti di trovare delle statuette simili per ricomporre l'altarino. "Io ne ho a casa due. Non sono uguali, ma molto simili. Li dono con il cuore, non per il valore, ma appunto per lo schifoso gesto che qualcuno ha commesso, qualcun altro cerca di riparare piuttosto che dare la notizia ai parenti. Ne sarebbero davvero delusi", ha scritto un'utente sul social. "Non mi capacito di come si possa fare una cosa del genere. Anch'io non direi nulla alla famiglia, che vergogna!", ha scritto un'altra.  "Ora cerco di recuperare i due angioletti mancanti poi li sistemerò in modo più sicuro. Per certe azioni la solidarietà è sincera", ha commentato infine l'autore del post-denuncia.

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